Voglio dirvi, miei cari fratelli, che la fede vera e genuina considera Dio, non solo come creatore e Signore, ma soprattutto come Padre.
Fede quindi nella Paternità di Dio, e perciò fiducia illimitata, filiale abbandono alla divina Provvidenza, che è caratteristica tutta propria della nostra Opera, uno degli insegnamenti che il Signore vuol dare per mezzo di essa al mondo.
Ricordiamoci che la divina Provvidenza è una tenera Madre che tutto ordina per il nostro bene, anzi per il nostro maggior bene; dobbiamo sentirci portati dalle sue materne mani; è vero, molte volte dobbiamo soffrire, e la natura può provarne talvolta quasi sgomento; non meravigliamoci; anche Gesù conobbe la tristezza, il tedio e la paura, giungendo a pregare il Padre di allontanare da Lui l’amaro calice, soggiungendo però che si rimetteva alla sua paterna Volontà.
Adesso noi vediamo solo l’orditura del lavoro e il rovescio del ricamo, potrà sembrare che tutto sia confusione, ma quando potremo vedere il lavoro finito e il diritto del ricamo, allora essi ci appariranno in tutta la loro magnifica e meravigliosa fattura.