Mi viene in mente un caro episodio letto anni fa. Una nave è in preda alla tempesta; tutti i passeggeri sono in ansia e trepidazione per l’imminente pericolo di naufragare. Eppure fra tutti i terrorizzati, c’è un bambino che in un angolo della nave sta giocando, senza nessuna paura. «Come?! tu giochi? non hai paura». «C’è mio padre che guida la nave; son più che sicuro».
Cari ed amati fratelli: al timone della nave c’è il nostro celeste Padre; di che temere? Verranno le tempeste, le difficoltà; niente paura! il timoniere non fallirà il suo compito; e noi giungeremo sicuri al porto dell’eterna salute.
Siamo in viaggio per il Cielo, o miei cari; la nostra vita è orientata lassù; conoscere, amare, servire Iddio in terra, possederlo eternamente in Cielo, ecco ciò che importa, quello che dà valore alla vita. Tutto il resto non vale nulla. Teniamo fisso lo sguardo al Paradiso; e lavoreremo meglio qui in terra, vivendo il nostro tempo, attuando i divini disegni di bene spirituale per i tempi attuali.