Amati fratelli, l’invito evangelico “cercate prima il Regno di Dio” e “non angustiatevi”, sia nella nostra mente, nel nostro cuore, nelle nostre operazioni; cerchiamo Dio, abbandoniamoci a Lui; ricordiamoci bene che in quel momento che la nostra fede vacilla, in quel momento che, dinanzi a una difficoltà, a una prova, a un bisogno, noi diffidiamo e ci lasciamo condurre dalla prudenza umana, perdendo di vista il Signore, la sua gloria e le anime, allora la Provvidenza si ritira e lascia fare a noi. E noi che cosa sapremo fare? Rovineremo, distruggeremo le opere del Signore.
Guai, o cari, se per colpa nostra non viene onorato e amato questo Divino attributo della Provvidenza, che proprio nei disegni di Dio deve essere richiamato per mezzo nostro in questi tempi di mancanza di fede e di sollecitudine per le cose transitorie: è tutto fondato sui calcoli umani, sul progresso della scienza, della civiltà, e a Dio e alla sua Provvidenza non si dà nessuna parte.
Sono troppi i fuggitivi della Provvidenza, come gli chiama lo Spirito Santo, i quali, invece di abbandonarsi alla potenza, alla sapienza e all’amore di questa tenera Madre, confidano in se stessi, nelle loro forze e risorse, calcolano sui denari che possiedono, rubano quello che è di Dio.