Nell’Udienza Generale dello scorso mercoledì, Papa Francesco ha continuato le catechesi sui Comandamenti, parlando dell’Ottava Parola del Decalogo: Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo, che più comunemente conosciamo come: Non dire falsa testimonianza (cfr. Udienza Generale del 14-11-2018).
Mentire significa non amare, per questo il Papa ci esorta a vivere di comunicazioni autentiche, ricordandoci che non comunichiamo solo con le parole, ma anche con i gesti e con i silenzi.
“Tutti noi viviamo comunicando e siamo sempre in bilico tra la verità e la menzogna”.
Papa Francesco ci aiuta, poi, a riflettere su alcuni aspetti meno immediati di questo comandamento. Dire la verità non significa semplicemente essere sinceri. Molto spesso, infatti, non ci rendiamo conto che parliamo ritenendo vero quello che è soltanto il nostro punto di vista.
Altre volte, invece, in nome della verità, finiamo per rivelare fatti personali o riservati, senza renderci conto che, con queste chiacchiere, siamo inopportuni e manchiamo di delicatezza.
Il Papa non usa mezzi termini per definire le persone che chiacchierano in modo inopportuno come gente che uccide, perché “la lingua uccide più del coltello“.
Papa Francesco afferma, infatti, che “una persona chiacchierona è un terrorista, perché con la sua lingua butta la bomba e se ne va tranquillo, ma la cosa che dice quella bomba buttata distrugge la fama altrui”.
Non dimentichiamo, allora, che con questo comandamento il Signore non ci esorta semplicemente a non dire bugie, ma anche a non sparlare degli altri, perché chiacchierare è uccidere.
Il Papa ci apre, poi, un orizzonte più ampio aiutandoci a comprendere che cosa è la verità, affinché possiamo essere, realmente, veritieri.
È questo l’interrogativo che Papa Francesco rivolge a ciascuno di noi: quale verità attestano le nostre opere? Siamo testimoni della verità o siamo più o meno bugiardi travestiti da vero?
La verità, afferma il Papa, “è la rivelazione meravigliosa di Dio, del suo volto di Padre, è il suo amore sconfinato”.
Gesù ha dato testimonianza a questa verità, poiché con la sua vita e con la sua morte e risurrezione ha manifestato il Padre, il suo amore misericordioso e fedele.
Non dire falsa testimonianza significa, allora, “vivere da figli di Dio, lasciando emergere in ogni atto questa grande verità: Dio è Padre e ci si può fidare di Lui”.
Ecco un bel modo di vivere per noi: in ogni singolo atto, con le nostre parole, con le nostre scelte, testimoniare la nostra fiducia in Dio, che è Padre e ci ama.