Papa Francesco ci aiuta a meditare su due parole forti proposte dalla Liturgia dopo l’Ascensione del Signore: paura e gioia. Così il Papa descrive la paura: un atteggiamento che ci fa male, ci indebolisce, ci paralizza. Una persona che ha paura non fa nulla: è timorosa, concentrata su sé stessa affinché non le succeda qualcosa di male. La paura non è un atteggiamento cristiano, ma è l’atteggiamento di un’anima che non ha la libertà di guardare avanti, di dare vita a qualcosa, di fare del bene.
La paura, ci dice il Papa, è cosa ben diversa dal timore di Dio, che invece è una virtù, dono dello Spirito Santo. Il timore di Dio non paralizza, non rimpicciolisce, ma ci fa stare fiduciosi al cospetto di Dio, con la consapevolezza di essere figli amati. Un cristiano pauroso, quindi, è una persona che non ha capito quale sia il messaggio di Gesù.
Al tempo stesso un cristiano senza gioia non è un cristiano! La gioia cristiana, precisa Papa Francesco, non è un semplice divertimento, non è un’allegria passeggera, che si tramuta in buio, in oscurità, nel momento del dolore. La gioia cristiana è un dono dello Spirito Santo: è avere il cuore sempre gioioso perché il Signore ha vinto, il Signore regna, il Signore è alla destra del Padre, il Signore ha guardato me e mi ha inviato e mi ha dato la sua grazia e mi ha fatto figlio del Padre. Questa è la gioia cristiana, che nel momento del dolore, della prova, diviene pace.
Papa Francesco sottolinea come, tristezza e paura, contraddistinguono non solo alcuni cristiani ma anche tante comunità cristiane e parrocchie. Ci sono comunità paurose che vanno sempre sul sicuro, dove sembra che sulla porta d’ingresso ci sia scritto “vietato”: tutto è vietato per paura! Come anche, ci dice il Papa, ci sono comunità senza gioia, che forse sono pure delle belle comunità divertenti, ma ammalate di mondanità perché non hanno la gioia di Gesù Cristo. E un effetto di questa mondanità, ha avvertito Papa Francesco, è quello di sparlare degli altri. Comunità paurose e senza gioia sono comunità malate che fanno ammalare anche i fedeli.
Il Papa ci invita, come cristiani e come comunità, a non avere paura e ad avere gioia. Non avere paura è chiedere la grazia del coraggio, il coraggio dello Spirito Santo; e avere gioia è chiedere il dono dello Spirito Santo, anche nei momenti più difficili, con quella pace che il Signore ci dà. Con Papa Francesco, chiediamo al Signore di innalzare il nostro spirito, di toglierci ogni paura e di donarci la gioia e la pace.
(da Meditazioni Quotidiane a Santa Marta del 15/05/2015)