“La Messa è il memoriale del Mistero pasquale di Cristo” (cfr. Udienza generale del 22/11/2017): questo il titolo della terza catechesi di Papa Francesco sulla Messa. Una catechesi fondamentale, perché il Papa ci spiega che cosa è essenzialmente la Messa.
Per far questo, Papa Francesco chiarisce, subito, il significato della parola memoriale, un termine che fa riferimento alla cultura ebraica e che è molto diverso da ciò che intendiamo noi quando usiamo il verbo “ricordare”.
Fare memoria, nella Bibbia, infatti, non significa, semplicemente, ricordare un avvenimento del passato. Quando gli Ebrei, celebrando la Pasqua, fanno memoria della liberazione dall’Egitto, rendono presente quell’evento, in modo tale che vi partecipano nello stesso modo in cui ne furono resi partecipi i primi che lo sperimentarono: Dio continua ad assicurare al suo popolo la libertà.
La Messa, spiega Papa Francesco, “è il memoriale della Pasqua di Gesù, dell’esodo che Egli ha compiuto per farci uscire dalla schiavitù del peccato e introdurci nella terra promessa della vita eterna”.
Che cosa significa questo? Non ricordiamo soltanto quanto avvenuto circa venti secoli fa, ma lo rendiamo presente, diventa per noi attuale, con i suoi effetti e benefici.
“Il Signore Gesù, facendosi pane spezzato per noi, riversa su di noi tutta la Sua misericordia e il Suo amore, come ha fatto sulla croce, così da rinnovare il nostro cuore, la nostra esistenza e il nostro modo di relazionarci con Lui e con i fratelli.”
“Nella Messa si fa Pasqua”, afferma Papa Francesco, “la partecipazione all’Eucaristia ci fa entrare nel mistero pasquale di Cristo, donandoci di passare con Lui dalla morte alla vita.”
Siamo liberati dalla morte e dalla paura della morte, perché Gesù morendo per amore, ha distrutto la morte e ci ha ridonato la vita. “Nell’Eucaristia, Egli vuole comunicarci questo suo amore pasquale, vittorioso. Se lo riceviamo con fede, anche noi possiamo amare veramente Dio e il prossimo, possiamo amare come Lui ha amato noi, dando la vita”.
Che mistero grande la Messa! Non ricordiamo solamente quello che Gesù ha fatto per noi, come si ricordano le gesta degli eroi del passato, che non hanno più nessun effetto sul nostro presente. “Ogni celebrazione dell’Eucaristia è un raggio di quel sole senza tramonto che è Gesù risorto”, che ci illumina con la sua luce e ci riscalda con il suo calore. La nostra vita è rinnovata: “Cristo vive in noi e noi viviamo in Lui”.