Dopo aver parlato dei riti di introduzione, Papa Francesco continua le sue catechesi sulla Santa Messa parlando della Liturgia della Parola, una delle due parti fondamentali della celebrazione eucaristica (cfr Udienza del 31/01/2018).
La Liturgia della Parola, ci spiega il Papa, è la mensa che il Signore prepara per alimentare la nostra vita spirituale. Ci raduniamo proprio per ascoltare quello che Dio ha fatto e intende ancora fare per noi.
È Dio stesso che, attraverso la persona che legge, ci parla e ci interpella. “Le pagine della Bibbia – ci ricorda Papa Francesco – cessano di essere uno scritto per diventare parola viva, pronunciata da Dio”.
Il Signore ci parla e queste sue parole sono vitali per noi, per la nostra vita spirituale, come il pane è fondamentale per vita del nostro corpo. La Parola di Dio ci dona vita ed è un aiuto indispensabile per non smarrirci.
“Come potremmo affrontare il nostro pellegrinaggio terreno, con le sue fatiche e le sue prove, – si chiede Papa Francesco – senza essere regolarmente nutriti e illuminati dalla Parola di Dio che risuona nella liturgia?”.
Se Dio ci parla, è necessario ascoltarlo. A più riprese, il Papa sottolinea quanto sia importante, in questo momento della Messa, stare in silenzio e ascoltare con fede, non pensare ad altre cose o parlare di altro. Anche se non sempre comprendiamo il senso di alcune letture, Dio ci parla lo stesso in altro modo.
“Per ascoltare la Parola di Dio, bisogna avere anche il cuore aperto per ricevere le parole nel cuore”. Lo Spirito, poi, fa sì che la Parola che risuona nei nostri orecchi, operi davvero nei nostri cuori.
Il Papa ci ricorda, però, che lo Spirito ha bisogno di cuori che si lascino lavorare e coltivare, in modo che quanto ascoltiamo a Messa possiamo metterlo in pratica nella nostra vita quotidiana.
È importante, sottolinea Papa Francesco, che la Parola di Dio faccia un cammino dentro di noi. La ascoltiamo con le orecchie, ma non deve restare lì, deve andare al cuore; e dal cuore deve passare alle mani, alle opere buone.
Questo deve essere il cammino della Parola di Dio in noi: dalle orecchie al cuore e dal cuore alle mani. Allora non saremo soltanto ascoltatori, illudendo noi stessi, ma nutriti da questa Parola, che ci forma e ci trasforma, porteremo frutti abbondanti di opere buone.