Gesù scelse tre dei suoi discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni, e li portò su di un alto monte per renderli partecipi di un avvenimento straordinario: la sua Trasfigurazione. Egli mostrò loro il suo volto divino: un volto luminoso, splendente della gloria del suo essere Figlio di Dio.
Scelse questi tre discepoli non perché erano migliori degli altri o perché erano i suoi discepoli preferiti. Li scelse semplicemente perché fossero suoi testimoni.
Anche per noi essere cristiani, non è una scelta di merito. Gesù non ci ha scelti perché siamo migliori di quelli che restano fuori la chiesa. Ci ha scelti perché diventiamo testimoni del suo amore, della sua bontà, della sua vicinanza ad ogni uomo.
Siamo persone chiamate, ogni giorno, a dare testimonianza dell’amore di Dio con la nostra semplice vita, facendo le cose di tutti i giorni con più amore. Non ha importanza se nessuno ci vede, se nessuno lo sa: il bene vero non fa rumore.
Gesù decise di trasfigurarsi davanti ai suoi discepoli perché sapeva che, di lì a poco, sarebbe andato incontro alla morte e questo evento avrebbe messo a dura prova la loro fede.
Trasfigurandosi, volle lasciare impresso nella loro mente e nel loro cuore quel suo volto luminoso, perché, di fronte alla morte che lo stava per prendere, la loro fede fosse rafforzata dalla consapevolezza che quel volto sarebbe tornato a splendere.
La vita ci riserva, tante volte, croci, sofferenze, dispiaceri, delusioni, amarezze, ci riserva tante cose brutte. Con la sua Trasfigurazione, Gesù vuole sostenere anche la nostra fede.
Coraggio, anche se abbiamo delle difficoltà da affrontare, non è questo l’unico aspetto della vita, ma è questa la strada da percorrere per poter sperimentare e godere la gioia di stare per sempre con il Signore.
Risolleviamoci, dunque, e viviamo con gioia la nostra vita quotidiana per essere sempre e dovunque testimoni di speranza e amore.