Un giorno, coloro che in tutti i modi cercavano di opporsi a Gesù e al suo insegnamento, andarono da Lui con l’intenzione di farlo cadere in un tranello. Lo volevano mettere in difficoltà, per poterlo accusare e farlo condannare. Gli chiesero, allora, se era lecito pagare il tributo a Cesare (cfr Mt 22,15-21)
In qualunque modo avesse risposto, avrebbero avuto la possibilità di accusarlo o come collaboratore dei romani oppure come oppositore del governo romano. Gesù, vedendo la malizia del loro cuore, diede una risposta semplice, che li lasciò senza parole.
Osservando la moneta e constatando che su di essa era incisa l’immagine di Cesare, non poterono obiettare nulla circa la necessità di dover restituire a Cesare ciò che era suo. In tal modo Gesù li portò alla conclusione che, pagare il tributo a Cesare, era un atto dovuto all’autorità terrena.
Restituire a Cesare vuol dire rispettare le leggi e ciò va fatto per il bene di tutti. È un insegnamento che Gesù rivolge anche a tutti noi, perché un vero cristiano è anche un vero cittadino.
Siamo chiamati ad osservare le leggi e a rispettare la nostra bella città. Tutti, nel nostro piccolo, possiamo fare tanto affinché il nostro vivere insieme sia civile e rispettoso del bene di tutti.
Troppo spesso ci lamentiamo delle cose che non vanno nel mondo attorno a noi, ma quasi mai ricordiamo che ciascuno di noi può essere il cambiamento che vuole vedere nel mondo. Basta iniziare con piccoli gesti, come semplicemente non buttare una carta a terra, anche se per strada ce ne sono già tante altre.
La risposta di Gesù non si limita a ricordarci i nostri doveri nei confronti dello Stato per il bene comune, ma, aprendo il nostro sguardo su un orizzonte non solo terreno, ci ricorda che siamo chiamati a restituire a Dio quello che è di Dio.
Il Signore ci ha donato amore in abbondanza e il più delle volte lo restituiamo con il contagocce. Tutto quello che siamo e che abbiamo, lo abbiamo ricevuto da Dio e a Dio siamo chiamati a restituirlo, condividendo con gli altri l’amore ricevuto.
Impegniamoci ogni giorno affinché le nostre famiglie, il nostro quartiere, la nostra città siano davvero belle, perché illuminate da una luce nuova, quella che il Signore ha affidato alla nostra vita.
Da quando, anni or sono, ho iniziato ad amare il Vangelo quotidiano ho imparato che quello che si dá a Dio – lodarlo e ringraziarlo – non mi impedisce, ma invece mi aiuta ad apprezzare tutto ciò che di bello ricevo ogni giorno.