Gesù e il paralitico, l’uno di fronte all’altro (Mt 9,1-8). Un incontro fatto di poche parole, ma di tanti sguardi. Lo sguardo di Gesù si posa sul paralitico e lo sguardo del paralitico si alza, si rivolge verso Gesù: il vero dialogo tra i due è questo scambio di sguardi che diventa preghiera, che diventa salvezza.
Il paralitico rappresenta tutti noi quando, paralizzati dal peccato, non riusciamo più a vedere il volto di Dio. Gesù, il compassionevole, con il suo sguardo d’amore, ci ridona l’unità interiore che abbiamo perduto. Nel tempo di grazia, che ci viene donato con il Giubileo della misericordia, la Parola di Dio ci aiuta a scoprire che la paralisi è il non poter vedere il volto dell’altro. Frutto del Giubileo sarà proprio questa ritrovata guarigione dalla paralisi: poter rivedere nel fratello il volto di Dio.