Il racconto della Passione di Gesù secondo l’evangelista Marco (Mc 14,1-15,47), inizia e si conclude con i gesti di una donna e di un uomo. All’inizio la protagonista è una donna che versa profumo prezioso sul corpo di Gesù, scandalizzando i presenti che ne auspicavano un uso migliore. Questa donna spreca un profumo prezioso, ma lo fa per Gesù.
Alla fine del racconto della Passione troviamo il gesto di un uomo, Giuseppe di Arimatea. Un uomo piuttosto conosciuto ed autorevole, che non ha paura di mettere a disposizione il suo sepolcro per dare una degna sepoltura al corpo di Gesù. Giuseppe, con coraggio, mette a disposizione di Gesù qualcosa di suo, qualcosa che si era riservato per sé.
Impariamo da quella donna a sprecare per Gesù il profumo più prezioso che abbiamo: il nostro tempo, che sembra non essere mai abbastanza. Impariamo da quella donna a sprecare il nostro tempo per Gesù, per ascoltare la sua Parola. Perdiamo tempo per fermarci a lodarlo, a ringraziarlo, a restituire a Lui il tempo che da lui abbiamo ricevuto nel dono della vita.
Impariamo da Giuseppe di Arimatea a mettere a disposizione di Gesù, a disposizione del suo Corpo, del corpo dei fratelli sofferenti e in difficoltà, il tempo che pensavamo riservato solo per noi, impariamo a mettere a disposizione degli altri il nostro prezioso tempo.
Attingiamo dall’esempio di questi due personaggi del Vangelo per non essere semplici spettatori, ma attori coinvolti nella costruzione della nostra felicità: non lasciamoci rubare questa possibilità, non deleghiamola ad altri! Il profumo del tempo è una risorsa grande: se lo teniamo solo per noi diventa tomba, se lo mettiamo a disposizione di Dio diventa vita!