Nell’animo umano c’è un desiderio: sapere che cosa succederà domani. Ci piacerebbe sempre sapere quello che c’è dopo, quello che accadrà: c’è gente che si rovina la vita a scommettere su quello che sarà. La Parola di Dio ci mette di fronte a questo bisogno profondo del cuore umano di capire quale sarà il futuro nostro e quello di tutta l’umanità.
Gesù, parlando della fine del mondo (cfr Lc 21,5-19), non ci vuole dire quando avverrà né tanto meno vuole spiegarci come avverrà.
Tanti se lo domandano e poiché non riescono a trovare la risposta se la inventano, fanno ricorso ai cartomanti, agli indovini, agli oroscopi. Il Signore non vuole metterci addosso angoscia e preoccupazione, ci vuole, invece, infondere serenità, pace, tranquillità, fiducia in Lui e nella vita.
Ci vuole aiutare a comprendere che il senso della nostra vita è essere felici in questa terra e in cielo. A disposizione abbiamo l’oggi da vivere. Ieri fa parte del passato e non tornerà più, domani non sappiamo se ci saremo, nelle nostre mani abbiamo questa possibilità: vivere l’oggi dandoci da fare per essere felici.
Oggi possiamo amare, possiamo parlare e ascoltare, possiamo essere costruttori di pace, di bene, di felicità. Oggi possiamo vivere facendo le cose di ogni giorno con un po’ di amore in più, con piccoli gesti di bontà, di tenerezza, di accoglienza, senza preoccuparci per il domani, perché sappiamo che il domani è nelle mani di Dio.
L’insegnamento che ci viene dalla Parola di Dio è imparare a non avere fretta, a non volere tutto e subito. Vivere l’oggi significa saper accettare gli altri per come sono, senza pretendere che cambino da un giorno all’altro ma sapendo rispettare i loro tempi. Vivere l’oggi significa avere pazienza soprattutto nei confronti di noi stessi, dei nostri limiti e delle nostre incapacità.
La fine del mondo verrà quando decidiamo di essere persone che hanno pazienza, che sanno aspettare il domani per sapere come sarà e sanno vivere l’oggi nella fiducia e nell’abbandono alla volontà di Dio.