La parabola del Padre misericordioso è una parabola ricca di tanti insegnamenti (Lc 15,11-32). Il protagonista della parabola, naturalmente, è il padre. Un padre che ha lasciato al figlio la libertà di fare quello che voleva. Un padre che è grande perché è stato in attesa e si è fatto trovare pronto, quando il figlio si è presentato da lui.
Questo padre ha voluto così bene a questo figliolo, che è stato lì ad aspettarlo e quando lo ha visto arrivare da lontano, non ha pensato a quanto aveva combinato, gli è corso incontro, lo ha accolto, gli ha ridato le chiavi di casa.
Questo padre rappresenta Dio, che dà a ciascuno di noi la libertà. Siamo figli di Dio proprio in virtù di questo grande dono, che possiamo usare bene, ma che, purtroppo, possiamo anche usare male.
Il Signore, però, se torniamo a Lui pentiti, è sempre pronto ad accoglierci e a perdonarci.
Gli altri due personaggi della parabola, i figli, rappresentano entrambi ciascuno di noi. Infatti non siamo o l’uno o l’altro, ma in certi momenti siamo come il figlio minore e in altri come quello maggiore.
Siamo come il figlio minore, quando sbagliamo e ci allontaniamo da Dio, perdendo la bussola. In questi momenti non sappiamo cosa fare e dentro rinasce il desiderio di ritornare dal Signore. Allora, ci piace avere davanti a noi un Dio che ci ama, che non ci giudica, ma ci accoglie a braccia aperte, sempre pronto al perdono, sempre pronto a fare festa per noi.
Siamo, però, anche come il figlio maggiore, quando a sbagliare non siamo noi, ma gli altri. In questi momenti, pieni di orgoglio, siamo pronti a puntare il dito contro l’altro. Ci dispiace pensare che Dio sia pronto ad accogliere e perdonare certe persone che, dopo aver fatto del male, tornano pentite da Lui.
Allora Dio ci sembra molto ingiusto, perché non punisce le persone quando sbagliano e ci sentiamo offesi da questa sua infinita misericordia. Ricordiamoci, però, che con la misura con cui misuriamo saremo giudicati anche noi.
Se quando sbagliamo, sentiamo il desiderio di rifugiarci nell’abbraccio del Padre, al tempo stesso dobbiamo essere disposti ad accogliere il fratello che ha sbagliato, quando, pentito, torna per chiedere perdono, invece di essere ostinatamente pronti solo ad esprimere giudizi e pregiudizi.
Il Signore, Padre buono e misericordioso, ci aiuti a comprendere quanto è grande la sua misericordia e quanto deve essere grande la nostra gratitudine, per questa Sua accoglienza senza limiti, che fa festa per chiunque torna a Lui, con il cuore pentito.
Questa misericordia senza limiti dilati il nostro cuore e ci renda capaci di diventare misericordiosi come è misericordioso il Padre Nostro.