Tre luoghi: la chiesa, la casa, il crocevia della città (cfr. Mc 1,29-39). Tre luoghi per dirci che Gesù non si lascia fermare in un posto. Non c’è luogo dove non vada per poter condividere la vita delle persone, per incontrare coloro che sono in difficoltà, malati nel corpo ma anche nello spirito. Gesù incontra tutti e guarisce tutti, per tutti ha una parola di simpatia e di conforto.
Per Lui la sinagoga, il luogo della preghiera, non è un capolinea ma è il punto di partenza per incontrare le persone dovunque esse si trovino. Alla preghiera segue l’andare verso gli altri, soprattutto verso chi ha bisogno di una mano. E Lui è lì pronto a tenderla, a donare parole di incoraggiamento perché le persone possano ritrovare la gioia della vita. Gli apostoli al seguito di Gesù imparano dai gesti concreti del Maestro.
Per loro e per noi Egli traccia il cammino che porta dalla chiesa alla strada, dalla preghiera alla disponibilità ad incontrare gli altri nelle loro sofferenze. Gesù ci chiama a stare accanto a coloro che soffrono, ad essere quella mano tesa, quella parola di incoraggiamento che può ridare speranza a quanti sono spiritualmente stanchi.
Chiediamo al Signore che non risparmi le parole di incoraggiamento per risollevarci, che non si stanchi di darci l’esempio per indicarci il cammino. Risollevati da Lui, possiamo allora diventare quella mano tesa verso il fratello che dona agli altri ciò che noi abbiamo ricevuto da Lui: la gioia di una vita vissuta in pienezza.