Nella Bibbia, quando Dio dona la Sua benedizione, non dona solo la promessa, ma anche la realizzazione di quella promessa. La Parola di Dio crea quello che dice perciò la benedizione di Dio è davvero la realizzazione del Suo amore nella nostra vita.
In questi primi giorni del nuovo anno, scambiandoci gli auguri di buon anno, corriamo il rischio che le nostre parole, anche quando vengono dal cuore, restino parole vuote che il vento si porta via. Proviamo a far sì, invece, che questi auguri non siano soltanto un sentimento superficiale e vago, ma diventino un mettersi sulle spalle il bisogno degli altri, il bisogno della persona a cui rivolgiamo l’augurio.
Augurare “buon anno” diventa allora affermare: «Io ti porto sulle mie spalle durante tutto il prossimo anno, porto con me le tue gioie e le tue fatiche, le tue speranze e i tuoi progetti, i momenti di gioia e di dolore, i momenti di fatica e di incertezza, porto con me anche il desiderio di ricostruire la nostra relazione, di perdonarci reciprocamente». Allora l’augurio è come vuole il Signore perché diventa una benedizione che fa quello che dice e non semplici parole dette per convenzione.
Con la sua benedizione Dio ci dona il meglio di sé: è Gesù la benedizione che Dio dona a ciascuno di noi. Iniziamo questo nuovo anno accogliendo la benedizione che Dio ci dà: accogliendo suo Figlio Gesù. A nostra volta diventiamo benedizione per gli altri: mettiamo il meglio di noi stessi a loro servizio, mettendo al centro del nostro cuore il loro bene.