Umiltà, condivisione, gratitudine, sono tre aspetti che emergono dal racconto del Battesimo conferito a Gesù, da Giovanni Battista, nelle acque del fiume Giordano (cfr. Lc 3,15-22).
Giovanni ci insegna la virtù dell’umiltà. Di fronte agli interrogativi di coloro, che si chiedevano se fosse lui il Cristo, Giovanni restò con i piedi per terra, affermando con chiarezza che lui era soltanto voce di uno che grida nel deserto.
Mentre la gente cerca i titoli, le onorificenze, Giovanni ha avuto l’umiltà di riconoscersi soltanto un servitore, mettendo a disposizione la sua vita, per preparare la strada al Messia.
Che grande lezione di umiltà che ci viene dal Battista. Essere quello che si è, contenti del ruolo che abbiamo nella vita, perché tutti siamo ugualmente importanti, al di là dei titoli.
L’umiltà è la porta di ingresso per comprendere i segreti della vita, i misteri della fede. Se non passiamo per la porta dell’umiltà, diventiamo solo dei palloni gonfiati, che pensano di sapere tutto e pretendono di avere sempre l’ultima parola.
Impariamo sempre meglio e sempre di più l’umiltà.
Gesù ci insegna la virtù della condivisione. Lui, che è Dio e non ha peccato, è andato, umilmente, al fiume Giordano, per farsi battezzare e condividere così la nostra triste condizione umana di poveri peccatori. Ha preso sottobraccio ciascuno di noi, per aiutarci ad uscire fuori dal peccato, per salvarci.
Come la mamma, per invogliare il bambino a mangiare, prende il cucchiaino e mangia anche lei la pappa, così Gesù ha ricevuto il Battesimo, per aiutarci a comprendere che abbiamo bisogno di essere purificati dai nostri peccati, di essere perdonati.
Ci insegna così a condividere, non solo i beni materiali, ma anche la nostra fede, la nostra disponibilità, il nostro dolore, la nostra gioia. La condivisione ci fa star bene tutti.
Con quel gesto di grande umiltà e di condivisione della nostra natura umana, Gesù ha aperto le porte del Cielo e ci ha dato la possibilità di ascoltare la voce del Padre, che lo dichiara suo Figlio amato, donato a tutti noi per la nostra salvezza.
Come non essere riconoscenti a Dio Padre per averci donato suo Figlio, come nostro fratello e nostro Salvatore!
Lo Spirito Santo, che come colomba discese su Gesù, per accompagnare tutta la sua missione di evangelizzazione, ci doni: l’umiltà per comprendere quale grazia è racchiusa nel Sacramento del Battesimo, che abbiamo ricevuto; il coraggio di condividere il dono della fede con i nostri fratelli; e la capacità di ringraziare ogni giorno il Signore per il suo grande amore per noi.