Un giorno, ad ascoltare Gesù nella sinagoga di Cafarnao, c’era una persona che stava male, che soffriva dentro (cfr. Mc 1,21-28). Una sofferenza causata dalla presenza nell’animo della malignità. Era una persona schiava del male e Gesù, con la sua Parola, ha messo a tacere quella sofferenza, ha liberato l’animo di quella persona.
Anche noi spesso siamo oppressi da tante piccole schiavitù, che ci rendono la vita complicata e ci fanno soffrire. Ecco perché la Parola di Dio è importante per la nostra vita. Se ascoltiamo Gesù, la sua Parola ci libera, mettendo a tacere la cattiveria che coviamo nel cuore e ristabilendo il dialogo con gli altri.
La sua Parola ci rende persone libere e felici. Se c’è Gesù, diventiamo più belli, più umani. Se c’è Gesù, non c’è più spazio per le divisioni. Gesù vuole la nostra libertà interiore, la nostra felicità, vuole che costruiamo progetti belli: lasciamoci coinvolgere dalla sua Parola!
Coloro che lo ascoltavano nella sinagoga, rimasero stupiti del suo insegnamento perché Gesù era uno che parlava con autorità, che insegnava in modo speciale perché alle parole faceva seguire i fatti. Avevano ascoltato Gesù, avevano visto quella persona trasformata dalla Sua parola: non più chiusa nell’oscurità della sua prigione di odio, ma finalmente libera di sorridere alla vita.
Il loro stupore di fronte a quanto avevano visto e ascoltato, è il segno e la testimonianza che non erano solo degli spettatori, che non erano rimasti indifferenti di fronte alla Parola di Dio, che Gesù aveva donato loro.
E noi siamo ancora capaci di provare meraviglia e gioia quando ascoltiamo la Parola di Dio? Oppure siamo solo degli spettatori? Ci lasciamo coinvolgere da questa Parola oppure la lasciamo scivolare via dal nostro cuore come l’acqua sul marmo?
Riusciamo ad avere sempre un atteggiamento di stupore di fronte ad una notizia bella, alle meraviglie che il Signore compie in noi e attorno a noi, oppure siamo indifferenti, sempre pronti tuttalpiù a sottolineare il negativo?
Chiediamo al Signore che ci doni sempre questo stupore di fronte a quello che dice e fa per noi.