Nel giorno di Pasqua, i discepoli erano chiusi nel cenacolo per paura di quello che poteva accadere loro dopo la morte di Gesù. In quella situazione di timore, Gesù Risorto venne e li salutò dicendo: «Pace a voi!» (cfr Gv 20,19-23).
Gesù entrò in quella stanza chiusa e andò direttamente al cuore degli apostoli. Con la sua Parola efficace, che produce quello che dice, il Risorto, il Vivente donò la pace ai cuori di quelle persone impaurite e la paura lasciò il posto ad una gioia grande.
Gesù arriva lì dove anche noi ci chiudiamo, dentro le nostre paure. Quella stanza chiusa rappresenta il nostro cuore chiuso, quando siamo presi dalla sfiducia e dalle delusioni, dalle amarezze e dai tradimenti. Quante cose ci fanno chiudere dentro noi stessi! Ma di fronte a Cristo Risorto, non ci sono ostacoli che tengano. Gesù entra e ci dice Pace a voi! È come se squarciasse i muri delle nostre paure, è come se spalancasse le porte dei nostri isolamenti, è come se una grande luce inondasse il nostro cuore.
Pace a voi! vuol dire: coraggio, siate felici, vivete bene la vostra vita. Quando Gesù entra nelle mie paure, quando entra nelle mie problematiche, nelle mie paranoie, mi comunica un senso di sollievo, di gioia, di pace; anche se non risolve il mio problema, mi fa vedere tutta la mia vita con un senso di ottimismo, mi fa sentire non un essere rottamato, inutile, ma importante ed utile per lui.
Come ai discepoli, anche a noi dice: «Come il Padre ha mandato me, così io mando voi». Gesù ripete a tutti che ha fiducia in noi, che crede in noi. Ci fa sentire sempre importanti, belli, utili, pronti. Mando voi! Ci manda dove noi siamo, dove andiamo adesso. Ci manda e infonde in noi la convinzione che siamo persone salvate. Ci manda come persone che non hanno paura delle proprie miserie e debolezze, perché consapevoli di aver incontrato il Risorto, il Vivente.
Ci chiama a scrivere quelle ultime pagine del Vangelo che sono ancora bianche. Il Vangelo infatti non è un libro da biblioteca, ma è un libro che non si finisce mai di scrivere, un libro continuamente in uso nelle nostre mani, nella nostra vita, nella nostra mente, nel nostro cuore, sulla nostra bocca.
Scrivere il Vangelo oggi significa riscoprire la gioia di essere cristiani, vivendo ogni giorno della nostra vita come testimoni del Risorto. Portiamo a tutti la nostra testimonianza, con un sorriso, con una carezza, con una parola, con una preghiera, con un gesto di gentilezza.