Siamo in tanti, oggi, ad usare i social e tanti, molto probabilmente, sono i nostri amici virtuali: parenti e amici del cuore, ma anche semplici conoscenti, con i quali decidiamo di condividere in tutto o in parte i nostri post e le nostre foto.
Tante sono, molto probabilmente, le richieste di amicizia che abbiamo ricevuto, altrettante quelle che abbiamo fatto.
Ogni tanto, poi, decidiamo che è tempo di rivedere le nostre liste di amici social, per lasciare andare quelli che sono amici fin troppo virtuali e troppo poco presenti nelle nostre vite.
In fondo, anche Gesù Risorto, entrando nel Cenacolo, in quella sera di Pasqua, rivolse ai suoi discepoli una richiesta di amicizia.
In quel “Pace a voi”, ripetuto per ben tre volte, c’era tutto il desiderio del Risorto di ritrovare e rinnovare la Sua relazione di amicizia con i discepoli (cfr Gv 20,19-31).
Presi dalla gioia di quell’inaspettato incontro, i discepoli ci misero un po’ prima di riuscire ad accogliere quella richiesta di rinnovata amicizia, che cambiò per sempre le loro vite.
Come ai discepoli, anche a noi, il Risorto rivolge la stessa richiesta di amicizia. Non un’amicizia come quelle social, che troppo spesso sono semplicemente virtuali, superficiali, a volte interessate e talvolta persino ingannevoli.
Gesù ci chiede un’amicizia reale, concreta, sincera. Un’amicizia che è basata sull’incontro personale con Lui, fatta di esperienza e di relazione. Un’amicizia che vuole dare una risposta a quel desiderio profondo, che tutti abbiamo nel cuore, di sentirci apprezzati, compresi, amati.
Un’amicizia che, non vuole restare sulla superficie dell’apparenza, aggrappata all’inconsistenza del numero di “mi piace” che possiamo ottenere sui social.
Il Signore desidera che la nostra amicizia con Lui tocchi le profondità del nostro cuore, per sanare le nostre ferite e per aiutarci a ritrovare il senso profondo della nostra vita: essere amati da Lui e diventare, così, capaci di amare.
Accogliere la Sua richiesta di amicizia significa, allora, accettare di condividere concretamente la nostra vita con la Sua: ascoltando la sua Parola, incontrandolo nell’Eucarestia e scoprendo il Suo volto nel volto dell’umanità ferita.
Signore aprimi il cuore affinché io possa stare vicino a te e tu possa guidare i miei passi