Quante volte capita che, guardandoci allo specchio, vediamo il nostro volto segnato dalle cicatrici, dalle ferite, dalle lacrime che scendono giù, con dei magoni che ci tolgono il respiro.
Vediamo il nostro volto triste perché sperimentiamo la nostra fragilità. Tutti noi abbiamo delle fragilità! Se qualcuno pensa di non averne, ne ha una più degli altri: quella di non riconoscersi persona fragile.
Ma il Signore è troppo buono e sa quanto siano tante e pesanti le nostre fragilità, perciò ci dice: “Coraggio! Se ti guardi in un altro specchio, quel volto, che vedi ferito dalla fragilità, può diventare di nuovo un volto bello e gioioso.”
Questo specchio è il Crocifisso. Se ci guardiamo in questo specchio, possiamo vedere quanto è grande l’amore di Dio per noi: scopriamo l’amore vero, l’amore fedele, l’amore gratuito, l’amore fino alla fine, l’amore che dà tutto e non chiede niente.
Tutti abbiamo bisogno di questo abbraccio gratuito, amorevole, misericordioso, pronto a perdonarci che sono le braccia aperte di Gesù morto in croce per amore verso di noi. In questo abbraccio scopriamo, allora, che il progetto originario di Dio per noi non erano le fragilità. Il progetto di Dio per noi è l’amore, la gratuità, il dono reciproco, la fedeltà.
La nostra vita di relazione con le persone tante volte è proprio come questi due specchi: le nostre fragilità e l’amore di Dio. Volgiamo sempre il nostro sguardo al Crocifisso, perché il balsamo dell’amore di Dio possa sanare le nostre ferite e quelle di coloro che ci stanno accanto.