In questo tempo nel quale, per proteggerci reciprocamente, siamo chiamati ad indossare le mascherine, abbiamo la grande opportunità di riscoprire l’importanza di uno sguardo.
Alla vista degli altri solo i nostri occhi restano visibili e solo con quelli possiamo comunicare loro la nostra benevolenza. Al tempo stesso, possiamo utilizzare al meglio il nostro sguardo per cogliere negli occhi degli altri le sofferenze e le gioie.
Pensiamo all’importanza di uno sguardo: forse nella nostra vita c’è stato uno sguardo che, con la sua bellezza e la sua ricchezza, ha avuto su di noi la potenza di renderci persone migliori, uno sguardo che ci ha trasformato e ci ha donato uno slancio nuovo, per cambiare la direzione della nostra esistenza.
La Parola di Dio ci parla dello sguardo benevolo di Dio rivolto agli uomini. Li cerca, vede le loro sofferenze, aspetta paziente il loro ritorno, quando si allontanano da Lui. Sempre rivolge su di loro il suo sguardo pieno di amore.
Nella pienezza dei tempi, Dio, dall’alto dei Cieli, volse il suo sguardo sull’umanità, per cercare una creatura che fosse adatta a portare avanti il suo progetto d’amore. Guardando e osservando, il suo sguardo cadde in un luogo sperduto della terra, su una umile casa, su una donna semplice, di nome Maria.
Lo sguardo di Dio colse, in quella creatura, tutta la bellezza, l’umiltà, la disponibilità. Dio guardò Maria e scoprì che era la creatura adatta a diventare la madre del Figlio suo.
Grazie alla disponibilità di Maria a lasciarsi interpellare da quello sguardo di Dio, il Signore ha potuto rivolgere il suo sguardo d’amore sull’umanità, non più dall’alto dei Cieli, ma dagli occhi amorevoli di suo Figlio, fatto uomo per noi.
Gesù, ha rivolto il suo sguardo su quanti ha incontrato sul suo cammino: malati, poveri, peccatori, ma anche giusti o presunti tali. Per tutti ha avuto uno sguardo ricco di amore, per infondere loro fiducia e speranza. Uno sguardo che per tanti, a cominciare dai suoi discepoli, è stato trasformante, cambiando per sempre le loro vite.
Anche su di noi, il Signore volge il suo sguardo. Di certo, non ci trova umili e disponibili come ha trovato Maria, forse non saremo subito pronti a lasciarci penetrare dal suo sguardo, come lo sono stati i primi discepoli, ma se ci lasciamo conquistare da questo sguardo di Dio, la sua potenza, trasformerà le nostre vite, rendendole ricolme di amore.
Sapremo, allora, rivolgere il nostro sguardo sugli altri, non più per giudicarli o ferirli, ma per incoraggiarli nel cammino della vita. Scopriremo così che le mascherine, oltre ad essere un disagio, che speriamo di poter mettere presto da parte, possono anche aiutarci a saper guardare con occhi nuovi gli altri, per imparare a sorridere e ad amare anche solo con uno sguardo.