Un giorno, uno scriba si avvicinò a Gesù, per sapere qual era il primo di tutti i comandamenti (cfr. Mc 12,28b-34). Una domanda del genere, da un grande studioso della Bibbia, era indubbiamente un po’ equivoca, forse voleva mettere alla prova Gesù e vedere se il Maestro era veramente tale.
Quello scriba, come molti altri suoi colleghi, era talmente preso dall’osservanza dei tanti comandamenti e prescrizioni, che aveva finito per perdere di vista l’essenziale. La sua esistenza si era appiattita sul dover corrispondere alle esigenze di una vita religiosa rigorosa, che non lasciava alcun spazio alla fantasia.
Gesù lo aiutò a ritrovare il senso della sua vita di fede, attraverso un’unica, semplice, parola: Ama! Non ci sono riti, funzioni, preghiere, osservanze, comandamenti, che abbiano un senso, se sono puri gesti formali. Amare Dio, amare il prossimo vale di più di tutto, molto di più, perché riempie di senso la nostra vita.
Oggi, la vita di tutti noi si è come fermata. Siamo stati costretti a scendere dal trantràn delle nostre giornate, da quel turbinio di impegni, appuntamenti, incontri, che ci hanno fatto perdere di vista l’essenziale, ci hanno come narcotizzato la fantasia e la creatività.
Per troppo tempo, ci siamo lasciati portare dallo scorrere delle giornate, subendo le decisioni che altri o la vita stessa hanno preso al posto nostro. Abbiamo pensato di avere tutto sotto controllo, ma forse non ci siamo resi conto che la nostra vita si stava pian piano appiattendo.
Non lasciamo che questa pausa forzata ci paralizzi, lasciamoci proiettare in avanti. Riappropriamoci della nostra intelligenza, della nostra fantasia, del nostro spirito di iniziativa. Mettiamoci in moto: riscopriamo la forza dell’amore, cercando modalità nuove e diverse di amare Dio e di amare il prossimo.
Siamo privati della celebrazione eucaristica, dei riti e dei simboli della Settimana Santa, ma c’è ancora la possibilità di amare Dio, con tutto il nostro cuore e con tutte le nostre forze, in modi nuovi e veritieri, per riscoprire la gioia della fede.
Siamo costretti a restare a casa con i nostri familiari, con i nostri figli: non sprechiamo questo tempo! Inventiamoci giochi, passatempi, situazioni nuove per riscoprire la gioia dello stare insieme.
Siamo costretti a non incontrare i nostri amici e conoscenti: inventiamo modi nuovi di relazionarci, anche a distanza, intessiamo relazioni che ci facciano stare bene e ci infondano fiducia e speranza.
Questo è il momento in cui possiamo riscoprire che siamo persone ricche di tante risorse e potenzialità: mettiamo in moto quanto di più bello c’è nel nostro cuore, nella nostra personalità. Liberiamo la fantasia e iniziamo a vivere non più solo per noi stessi, ma con amore e per amore.