Nel Libro della Genesi si racconta di come Dio, in seguito alla disobbedienza di Adamo ed Eva, ha chiuso loro le porte di casa, una casa meravigliosa e stupenda, che si chiama Paradiso terrestre (cfr Gen 3,23).
Una casa fatta di amore tra Adamo ed Eva e di comunione con il Signore. È così che la porta del Paradiso è stata chiusa e tutti noi ci ritroviamo ad abitare raminghi in questo mondo.
Nel Vangelo si racconta di Gesù che entrò in una casa per riprendere fiato dalla sua missione di annunciare la Buona Notizia e tanta folla si radunò davanti alla porta: tutti lo cercavano per ascoltare la sua Parola e ricevere i suoi gesti d’amore (cfr. Mc 3,20-35).
Ritorna l’immagine della casa: Gesù entra in una casa, apre la porta della casa e vorrebbe far entrare tutti quelli che sono fuori, quasi a dirci che ci precede, per riaprire quella porta che un tempo è stata chiusa e così permettere ad ogni uomo di ritornare nella casa del Padre.
Il Vangelo ci racconta, però, che fuori c’erano anche la madre e i parenti di Gesù che, non avendo ancora compreso la sua missione, pensavano che fosse fuori di testa, e c’erano gli scribi che, temendo di perdere il loro potere, lo calunniavano dicendo che era un indemoniato.
Fuori c’è ancora il male che serpeggia tra noi e vuole impedirci di diventare persone libere e felici. Gesù ha donato la sua vita perché potessimo entrare di nuovo nella casa del Padre. Con la potenza del Suo amore ha sconfitto il male e ci ha lasciato le chiavi per poter fare ritorno a casa.
I Sacramenti che abbiamo ricevuto, la Parola di Dio che ogni giorno possiamo ascoltare, la celebrazione eucaristica alla quale possiamo partecipare: sono queste le chiavi che Gesù ci ha lasciato.
Con queste chiavi possiamo vincere il male che abita nel nostro cuore per vivere in questo mondo come persone libere, nell’attesa di ritornare un giorno nella casa del Padre, dove il Signore ci aspetta per donarci una gioia senza fine.