Gesù è risorto! Lo sapevano bene i discepoli di Emmaus, che lo avevano incontrato lungo la via, che lo avevano ascoltato mentre spiegava loro le Scritture e lo avevano riconosciuto mentre spezzava il pane per loro. Trasformati da quell’incontro con il Risorto, che aveva cambiato la loro tristezza in gioia, quei due discepoli erano tornati di corsa a Gerusalemme per raccontare agli altri la loro esperienza.
Se ne erano andati da Gerusalemme sconsolati e amareggiati perché le loro aspettative erano andate deluse: speravano che Gesù facesse la rivoluzione e liberasse la loro terra dall’occupazione dei Romani, ma i loro progetti di gloria e di successo non si erano realizzati.
Lungo la via brontolavano delusi, come troppo spesso continuiamo a fare anche noi lungo il cammino della nostra esistenza: siamo sempre scontenti e sempre pronti alla critica, delusi perché la vita non va come noi vogliamo, delusi anche di Dio, perché non si comporta come noi desideriamo, ma senza mai chiederci quali siano i Suoi progetti per noi.
I due discepoli di Emmaus se ne erano andati da Gerusalemme tristi e lamentosi, ma erano ritornati di corsa raccontando ciò che era accaduto: il loro incontro con Gesù. Avevano incontrato Gesù, avevano ascoltato la sua Parola, avevano sentito da Gesù che quello che era successo non era un fallimento, non era il trionfo della morte, quello che era successo era il trionfo dell’amore e della vita. L’incontro con il Risorto, con la sua Parola, aveva compiuto in loro una rivoluzione molto più grande di quella che loro potevano sperare ed immaginare: la rivoluzione del cuore.
Questa è la rivoluzione che ci insegna la Parola di Dio, questa è la rivoluzione che anche noi siamo chiamati a fare. Impariamo dall’atteggiamento di questi due discepoli, imitiamoli nel narrare l’amore di Dio e la gioia che viene dall’incontro con Lui.
La Parola di Dio è verità, fa luce nel nostro cuore, non ci lascia nelle tenebre, ma illumina gli avvenimenti e dà un significato e un senso ai fatti della nostra vita, anche quelli più spinosi o più dolorosi. Apriamo gli occhi per vedere la luce che Gesù vuole portare nella nostra vita, apriamoci all’ascolto della sua Parola e lasciamo ardere il nostro cuore, come ardeva il cuore di quei due discepoli mentre Gesù conversava con loro lungo il cammino. Mentre essi raccontavano agli altri le cose belle che erano accadute, Gesù in persona stette in mezzo a loro.
Abbiamo anche noi questo potere rivoluzionario: poter rendere presente Gesù nelle nostre famiglie, nel nostro quartiere, nella nostra città. Se diventiamo testimoni dell’amore di Dio, raccontando agli altri le meraviglie che Dio compie nella nostra vita, le esperienze belle e positive di preghiera e di ascolto della sua Parola, Gesù diventa presente in mezzo a noi. Allora sperimenteremo nel cuore la pace, che è il dono interiore della Sua presenza e davanti a Lui le nostre sofferenze e preoccupazioni, le nostre ferite diverranno delle feritoie attraverso le quali potrà entrare la luce della risurrezione.