Lungo il mare di Galilea, tra la folla che attornia Gesù, avvengono due fatti straordinari attraverso i quali l’evangelista Marco (cfr. Mc 5,21-43) ci spinge ad interrogarci sulla qualità della nostra fede.
Un padre con una figlia morente e una donna da tempo malata sono due persone che si fanno largo tra la folla e in tutti i modi cercano di incontrare Gesù, per trovare in lui la guarigione. Entrambi hanno una gran fede che si esprime con gesti semplici: come buttarsi ai piedi di Gesù e pregarlo con insistenza o toccargli il lembo del mantello.
Semplici gesti che, fatti con fede, possono compiere miracoli! È la fede in Gesù che guarisce quella donna e quella bambina malata. È la fede in Gesù che può guarire ciascuno di noi quando sentiamo che la vita scorre via e perdiamo l’entusiasmo e la voglia di vivere. Quella donna e quel padre ci insegnano che, se ci avviciniamo a Gesù quando siamo sopraffatti dai pensieri, Egli ci libera dall’angoscia e ci dona la gioia di vivere.
Il Vangelo ha il potere di coinvolgerci e ci interpella, donandoci tre piccoli punti di verifica della qualità della nostra fede.
Il primo aspetto è la preghiera. Quell’uomo, quel padre, angosciato per sua figlia, si inginocchia ai piedi di Gesù e lo supplica. Che bello se anche noi, quando abbiamo una difficoltà, andassimo da Gesù con la fiducia che Lui ci ama e ci dice parole importanti che ci sostengono, che ci ridonano speranza.
Il secondo aspetto è la malattia. I protagonisti di questo racconto sono delle persone malate. Quante malattie ci sono, non solo fisiche, ma anche morali, mentali, spirituali! Ma noi come ci comportiamo nei confronti di chi sta male? di chi è povero o bisognoso? Gesù è pronto ad aiutare e a risollevare. E noi?
Il terzo aspetto riguarda la premura che Gesù ha nei confronti della bambina: dopo averla ridestata dal sonno della morte, chiede che le sia dato da mangiare (cfr. Mc 5,43). È il richiamo all’Eucaristia, al Pane di vita eterna. Anche a noi Gesù dice: date da mangiare, condividete il mio Corpo, il tutto che sono Io con coloro che, disperati, sono come morti alla vita.
La preghiera fiduciosa, la vicinanza a coloro che stanno male, la partecipazione e la condivisione dell’Eucaristia: ecco tre modi con i quali possiamo rafforzare la nostra fede per poter rispondere alla domanda che anche oggi l’evangelista Marco ci pone con il suo Vangelo: chi è Gesù per me?
Per quel padre e per quella donna è stato vita, è stato guarigione e per te chi è Gesù?