Gesù nostro amico, nostro fratello e nostro maestro quando è venuto in mezzo a noi, ci ha insegnato a vivere bene in questo mondo, nella vita di tutti i giorni. Lasciando questo mondo ci ha insegnato un’altra cosa: che Lui è la via che ci conduce alla nostra vera casa, lì dove ci aspetta insieme al Padre Nostro che sta nei cieli.
La partenza di Gesù da questo mondo non è un addio, più che una partenza è una promessa: la promessa dello Spirito Santo (cfr. Lc 24,45-54). Non siamo soli, lo Spirito Santo è il dono grande che Gesù risorto ci ha fatto. È colui che ci guida, che ci illumina, che ci suggerisce ciò che dobbiamo fare e ci dona la capacità di discernere la volontà di Dio, di decidere per il bene che vogliamo costruire e di mettere via il male. Lo Spirito Santo è una forza che ci aiuta a lottare contro la nostra natura che tante volte ci vuole trascinare giù. Senza la sua grazia siamo sempre a metà strada, sempre eterni indecisi spiritualmente parlando.
Lo Spirito Santo ci aiuta a realizzare l’invito di Gesù ad essere suoi testimoni fino ai confini della terra. Per ciascuno di noi questi confini sono i luoghi che abitiamo, il nostro quartiere, le nostre famiglie. Qui e ora siamo chiamati a portare la nostra testimonianza cristiana.
Come gli Apostoli, anche noi continuiamo a guardare in alto. Non è tanto un gesto fisico, ma è soprattutto un atteggiamento spirituale. Guardare in alto vuol dire guardare lontano, guardare le cose con uno spirito di fede, illuminati dalla grazia di Dio.
Con lo sguardo rivolto verso l’alto riusciremo a vedere l’altro come fratello, a vederlo non come un nemico ma come un potenziale alleato. Allora anche lo straniero non sarà più colui che ci viene a rubare chissà cosa, ma colui che ci dona vita, esperienza, orizzonti, cose nuove per noi e per lui.
E quando tutto questo ci sembrerà impossibile da realizzare, ricordiamoci che abbiamo un supplemento di energia spirituale: lo Spirito che Gesù ci ha promesso e che abbiamo ricevuto in pienezza.