Gesù, durante l’ultima Cena, si rivolse agli apostoli per lasciare loro il suo testamento spirituale. In quegli ultimi momenti di vita insieme, i suoi amici lo ascoltavano attoniti, senza comprendere bene il senso delle sue parole.
Proviamo ad immaginare quanto fosse agitato il cuore dei discepoli: mentre Giuda stava tramando il momento migliore per andare a denunciare Gesù; gli altri, piuttosto disorientati di fronte a quelle parole d’addio, non sapevano cosa fare.
Ciascuno portava il peso dei suoi pensieri, così come tante volte ci ritroviamo, anche noi, nei momenti di difficoltà, quando le cose non vanno secondo le nostre aspettative: un mare di pensieri agita il cuore e ci sentiamo smarriti e confusi, senza più comprendere quale rotta seguire.
La Parola di Dio, allora, come raggio di luce che irrompe tra le nuvole più oscure, viene a portarci la pace. “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore” (cfr Gv 14,27-31): anche se la prova che stiamo per affrontare è difficile, lasciamo risuonare nel nostro cuore queste parole, che il Signore rivolge a ciascuno di noi, come quella sera agli apostoli.
Il Signore ci legge nel cuore e ci dona la sua pace. Non la pace che vuole donarci il mondo, che altro non è se non l’equilibrio del terrore: il mondo ci promette la pace, solo a costo di toglierci, in qualche modo, la nostra libertà, sottoponendoci a qualche ricatto.
La pace, che ci dona Gesù, è la pace del cuore, è quella serenità interiore che ci consente di affrontare i momenti difficili della nostra vita con forza d’animo, con coraggio, con fiducia nel Signore.
L’invito di Gesù è come quello di una mamma o di un papà, che rassicurano i loro figli di fronte ai problemi della vita, esortandoli ad avere fiducia. Le difficoltà, le sofferenze non vengono per farci diventare tristi, ma servono a farci maturare, a farci assumere le nostre responsabilità.
Se abbiamo fiducia nel Signore, le prove della vita possono renderci persone libere.
Purtroppo, spesso e volentieri, siamo un po’ come gli apostoli, chi per un verso, chi per un altro, fatichiamo a capire. Quante parole di Gesù non ci toccano nel profondo del nostro cuore e scivolano via.
Talvolta ci sono persone che, mentre dicono che va tutto bene, sembra che ci sputino in faccia il fuoco dalla rabbia, che portano nel cuore. Ci sono, invece, tante persone che, anche se malate, povere o sole, lasciano trasparire dal loro volto la pace che hanno nel cuore, perché sono piene di fiducia, di amore per il Signore, che dona loro la grazia di accettare la loro piccola storia personale.
Gesù ci mette in guardia, perché il male farà di tutto per turbarci, per toglierci questa pace dal cuore. Preghiamo il Signore affinché ci doni la grazia di avere sempre di più la Sua pace nel cuore, allora, senza volerlo, la trasmetteremo anche agli altri.