Notizie storiche sicure su Sant’Anna e San Gioacchino non ce ne sono. C’è solo uno scritto antichissimo, chiamato il Protovangelo di Giacomo, in cui si parla di questi due sposi che, in tarda età, non avevano ancora figli, un po’ come Zaccaria ed Elisabetta, i genitori di Giovanni Battista. Dio ha ascoltato la preghiera di Anna e Gioacchino e ha concesso loro di diventare genitori di Maria.
Per ringraziare Dio di questo immenso dono che aveva loro concesso, Gioacchino e Anna hanno portato Maria al Tempio, per metterla a disposizione di Dio. Il Signore aveva riempito la loro sterilità, colmandoli di gioia, di fecondità, di vita e loro hanno restituito a Dio il dono che avevano ricevuto.
La Tradizione ci dice che, nel Tempio, Maria ha imparato ogni cosa: ha imparato a pregare, a servire, ad ascoltare la Parola di Dio, a conoscere i progetti di Dio sul popolo di Israele. È lì, nel Tempio, che Maria ha sentito raccontare la storia suo popolo liberato dalla schiavitù e della promessa che Dio aveva fatto di mandare un Salvatore.
Maria era piena di gioia, perché sapeva che Dio avrebbe realizzato quella promessa e un giorno avrebbe inviato il Messia a salvare tutto il popolo. Non sapeva, però, che era proprio lei la persona scelta, perché si realizzasse questo bel progetto di Dio, finché un giorno l’Angelo si presentò a casa sua.
La generosità di sant’Anna e san Gioacchino, di restituire a Dio i doni che avevano ricevuto, ha così portato un frutto enorme: Gesù il Salvatore. Se noi siamo qui adesso, è perché siamo i figli di questa salvezza che Maria ha generato in Gesù e che Gesù con la sua morte e risurrezione ha dato a ciascuno di noi. Solo Dio è capace di fare cose grandi con persone semplici e umili.
Grazie Sant’Anna per la tua disponibilità. Da te impariamo che tutti i doni che riceviamo da Dio non sono una proprietà privata, da tener chiusa nel nostro cuore, ma vanno condivisi, mettendoli a servizio degli altri. Ogni giorno è un dono che Dio ci fa: mettiamolo a servizio della Parola di Dio, con la preghiera, e condividiamolo con i nostri fratelli.