Nicodemo era una persona importante a Gerusalemme (cfr. Gv 3,1-21). Era una persona saggia e perbene, che aveva studiato molto e conosceva molto bene le Sacre Scritture. Era un uomo molto legato alla tradizione che pensava che la vera comunità di Dio fosse quella che osserva tutte le leggi e le prescrizioni e, in virtù di questa osservanza, si sente migliore degli altri.
Nicodemo aveva una mentalità un po’ all’antica, ma era anche una persona onesta e, sentendo parlare Gesù, si domandava: “Perché tutta questa gente, così ignorante, segue Gesù e noi del Tempio, che abbiamo studiato, non ci stiamo capendo più niente?”. Egli si sentiva messo in discussione dalle parole di Gesù e voleva capire. Per questo decise di incontrarlo e da questo incontro con Gesù, Nicodemo uscì ringiovanito nel cuore. Imparò da Gesù ad avere uno sguardo nuovo sulla comunità di Dio.
Nicodemo è il rappresentante di una chiesa vecchia e sorpassata, quella che resta legata a delle tradizioni, al ‘si è fatto sempre così’. Nicodemo rappresenta chi fa fatica ad aprirsi alla novità di una chiesa che cammina al passo con i tempi, che non è freno ma guida in questo mondo. Ma se nel nostro cuore c’è ancora un po’ di Nicodemo, Gesù ci dice: non abbiate paura di diventare nuovi, di avere addosso il profumo della gioventù, di una chiesa sempre nuova, aperta a tutti e inondata di luce.
Il Vangelo ci ricorda che questa chiesa sempre giovane è Dio che la costruisce mandandoci Gesù. È Gesù l’architetto e l’operaio, è lui che, per costruire questa Chiesa, ha pagato di persona, offrendo la sua vita sulla croce. Chi crede in Gesù e nella novità di vita che da Lui scaturisce fa parte di questa Chiesa.
Siamo noi la Chiesa di Dio e quando ce lo dimentichiamo e dimentichiamo che la Chiesa è di Dio siamo capaci di fare solo disastri. San Paolo ci dice che Dio è ricco di misericordia (Ef 2,4), il suo volto è il volto dell’amore senza misura e questo deve essere anche il volto della sua Chiesa, il volto di ogni cristiano.
Grazie Gesù perché sei tu che hai fondato la Chiesa, sei tu che, con la tua vita, hai saldato il conto e ci chiedi di fidarci di te perché la tua Chiesa possa avere sempre il volto dell’amore sconfinato del Padre!