La vita delle nuove generazioni è scandita dalle foto. Nei profili social dei giovani ci sono foto che li ritraggono in tante maniere. A tutti piace essere fotografati e venire bene nelle foto. Quanti selfie si fanno: da soli, in compagnia, durante una festa, durante una gita, continuamente. Per non parlare del desiderio, che ciascuno ha, di farsi un selfie con un personaggio famoso.
Le foto raccontano la loro storia, li ritraggono nei momenti più importanti così come nella vita di tutti i giorni; parlano di loro, di quello che sono e di quello che desiderano essere.
Se Gesù dovesse scegliere la foto più significativa della sua vita, non la sceglierebbe di certo tra quelle fatte con le persone da lui guarite, per vantarsi dei miracoli compiuti. Preferirebbe la foto che lo ritrae nel momento in cui Egli dona la sua vita per salvare ciascuno di noi.
L’immagine di Gesù crocifisso è quella che meglio di tutte rappresenta Gesù perché, in questa istantanea della sua vita, Egli manifesta tutto il suo amore verso di noi: è il vero modo di voler bene alle persone, di servirle, di amarle.
Se diciamo di amare gli altri ma abbiamo paura della rinuncia, della fatica, di sporcarci le mani, in realtà non amiamo, amiamo solo noi stessi.
Amare gli altri significa essere disposti a perdere tempo per loro, a fare dei sacrifici, ad avere delle croci, perché amare vuol dire mettere al centro il bene degli altri. Così come fa una mamma che serve la propria famiglia senza brontolare, o come fa un papà che va tutti i giorni a lavorare con fatica, nonostante i problemi.
Il miglior selfie che possiamo farci è quello che ci ritrae accanto a Gesù sulla croce, per donare la nostra vita con Lui. La croce ci parla delle persone che abitano il nostro cuore e per le quali dobbiamo essere disposti a sacrificare anche la vita. La corona di spine ci ricorda che Gesù è morto per tutti gli uomini, anche per quelli che gli avevano fatto del male e così, con il Suo immenso amore, Egli ci insegna ad amare tutti, anche le persone con le quali non andiamo sempre d’accordo e che ci fanno soffrire.