Gesù aveva invitato Giuda, al pari degli altri Apostoli, a festeggiare con Lui la Pasqua, in quella che sarebbe diventata la sua Ultima Cena. Durante quella cena, Giuda scelse liberamente di uscire, senza dire dove stava andando.
Gli altri Apostoli restarono dubbiosi circa questa sua improvvisa uscita di scena, solo Gesù sapeva che Giuda stava andando a consegnarlo alle autorità per farlo arrestare, eppure lo lasciò andare.
Fu quello il momento più amaro della vita di Gesù: l’amico al quale aveva dimostrato tutto il suo affetto e tutta la sua stima, chiamandolo come suo discepolo e condividendo con lui tre anni della sua vita, alla fine aveva deciso di tradirlo.
Uscendo da quella stanza, Giuda non si allontanò soltanto dai suoi amici, ma scelse liberamente di allontanarsi dalla compagnia di Gesù e quindi dall’amore di Dio.
Eppure, proprio in quel momento così buio, icona di tutti i tradimenti degli uomini che abbandonano Dio, il Signore venne glorificato.
Di fronte a quel gesto di Giuda, Gesù non scelse la vendetta, la ritorsione. Proprio quel gesto, così meschino, gli permise di manifestare tutto il suo amore, tutta la sua misericordia per l’umanità.
Infatti, si lasciò arrestare e inchiodare sulla croce per dirci, non tanto con le parole, ma soprattutto con i fatti, che la miglior vendetta è il perdono, la miglior ritorsione è l’amore.
È per questo che Gesù scelse proprio quel momento, per dare ai discepoli di tutti i tempi un comandamento nuovo, che non è tanto un precetto, quanto piuttosto il fondamento di una vita umana e cristiana vera: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri (cfr. Gv 13,31-35).
Gesù ci insegna ad amare anche coloro che non sono amabili, perché ci hanno tradito, ci hanno fatto del male, ci hanno offeso, ci hanno dimenticato, ci hanno messo da parte. Il comandamento dell’amore diventa così il fondamento delle relazioni tra le persone.
Un comandamento nuovo perché non ci chiede semplicemente di amare il prossimo come noi stessi, ma di amare come Gesù ci ha amato, con quel di più di amore che solo il Signore, con il suo esempio e con la sua grazia, ci può aiutare a realizzare.
Un fondamento essenziale e imprescindibile della vita cristiana, che nulla ha a che vedere con quel cristianesimo ostentato, che brandisce una Corona del Rosario o sbandiera il Vangelo. Il Signore non ci chiede di baciare una croce, ma di baciare l’umanità crocifissa ogni giorno dal nostro egoismo.
Amiamo come Lui ci ha amato, solo questo farà di noi Vangeli viventi, uomini e donne che sanno guardare agli altri, qualsiasi sia la loro fede e il colore della loro pelle, sempre in modo positivo, semplicemente come fratelli e sorelle da amare.