La Parola di Dio entra con prepotenza nella vita lieta e pacifica di Abramo e la sconvolge perché gli chiede di sacrificare Isacco, il suo unico figlio. Abramo di certo si sarà domandato: “Ma è questo il Dio che ho imparato a conoscere? Non era un Dio che faceva delle promesse meravigliose? Ora invece mi chiede di restituire ciò che mi ha donato”.
Dio sembra che richieda indietro il dono che ha fatto, ma è solo perché vuole renderlo ancora più grande e prezioso. Alla fine Abramo si è fidato della Parola di Dio, ha obbedito alla voce del Signore, ed è stato disposto a restituire a Dio il dono più grande che aveva ricevuto da Lui. Per questa sua disponibilità Abramo ha ricevuto da Dio molto di più di quanto gli era stato chiesto di sacrificare: ha ricevuto una discendenza numerosa come le stelle del cielo.
La storia di Abramo ci aiuta a riflettere sul dono dei figli. Abramo è stato messo alla prova per vedere se era disposto a fare un passo indietro, riconoscendo che Isacco non era sua proprietà. Grazie a questa disponibilità di Abramo a farsi da parte, Isacco ha trovato la sua strada, ed è diventato popolo numeroso come la sabbia del mare. La disponibilità totale di Abramo a perdere il controllo sulla vita di suo figlio, ha reso possibile la piena realizzazione di Isacco.
I figli sono un dono di Dio. I genitori hanno il dovere di custodirli, di educarli, di farli crescere; sono chiamati a sacrificarsi per il loro bene, ma nella consapevolezza che i figli non sono una loro proprietà. Spesso i genitori fanno di tutto per dare ai figli ciò che loro non hanno avuto, ma facendo così non si rendono conto di soddisfare soltanto i loro desideri che non hanno nulla a che fare con i desideri dei figli.
Tanti errori e piccinerie nascono proprio dal pensare che i figli siano delle proprietà private dei genitori, come l’orologio che portiamo al polso. Ma i figli sono dono di Dio per loro stessi. I genitori devono essere disposti a fare anche due passi indietro affinché i figli possano trovare la loro strada. Per il bene dei figli i genitori devono imparare a rinunciare ai propri “progetti” sulla vita dei figli e a ricercare ogni giorno ciò che il Signore e la libera scelta dei figli desiderano realizzare nella propria vita.