“Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà” (cfr. Mt 24,37-44). È questa la Parola di Dio che ha dato inizio al nostro cammino di Avvento.
Vegliare significa essere svegli, essere pronti, essere attenti alla venuta del Signore.
Non sappiamo, infatti, quando il Signore si presenterà a noi, può capitare in ogni momento, in ogni circostanza, forse quando meno ce lo aspettiamo, ma quando più ce n’è bisogno. Se siamo distratti, corriamo il rischio di non accorgercene.
Lo sapeva bene l’evangelista Matteo, che ha scritto queste parole. Matteo era un esattore delle tasse, nonché un usuraio, di fatto era una persona concentrata solo sulle cose materiali, che pensava soltanto ad accumulare tanti soldi. Il suo lavoro lo rendeva antipatico agli occhi delle persone e di conseguenza non aveva molti amici.
Matteo non era contento della sua vita. Si era stufato di quel lavoro, di quella situazione. Desiderava cambiare mestiere, cambiare vita, ma si ritrovava sempre là, in mezzo alla via, seduto al banco delle imposte.
Nell’intimo del suo cuore, Matteo nutriva un desiderio di pace, di gioia, di felicità e per questo era in attesa di incontrare qualcuno, che potesse tirarlo fuori da quella situazione.
Un giorno, mentre Matteo stava facendo il suo solito lavoro, la sua solita vita, in un momento nel quale di certo non se lo aspettava, Gesù passò accanto a lui. Lo guardò, gli sorrise e lo invitò a seguirlo. Non una parola di condanna, non un giudizio, solo un invito: “vieni, seguimi“.
Matteo non se lo fece ripetere due volte, aveva capito che quell’invito era la svolta della sua vita, colui che stava aspettando era finalmente arrivato.
Anche noi, come Matteo, ci ritroviamo tutti i giorni a fare il solito lavoro, la solita vita, le solite cose, talvolta, forse, anche con amarezza, con tristezza, con nervosismo. Vorremmo, allora, trovare qualcuno che ci dia un aiuto importante, per farci capire che la nostra vita può essere diversa, può avere gioia, pace, consolazione.
Intraprendere il cammino di Avvento vuol dire avere questo atteggiamento di Matteo, l’atteggiamento di attesa. Essere sempre pronti, anche nelle situazioni più difficili, più incasinate, quelle che non ci piacciono, quelle che ci tormentano dentro, quelle che ci fanno pensare male. Essere attenti a Gesù che passa nella nostra vita.
Più lo attendiamo, più siamo in attesa, prima il Signore viene. Se siamo attenti, ci accorgiamo che ci viene vicino, non ci dice tante cose, ma semplicemente ci chiede di seguirLo per fare nuova la nostra vita.