Il Buon Pastore e l’Agnello sono due immagini con le quali, nel Vangelo di Giovanni, si fa riferimento a Gesù.
All’inizio di questo Vangelo, infatti, Giovanni Battista, indicando Gesù ai suoi discepoli, dice: Ecco l’Agnello di Dio (cfr Gv 1,35); qualche capitolo più avanti è Gesù che afferma: Io sono il Buon Pastore (cfr. Gv 10,11-18). L’evangelista Giovanni poi, scrivendo il Libro dell’Apocalisse, mette insieme l’immagine dell’Agnello e quella del Pastore dicendo che l’Agnello sarà il Pastore di una moltitudine immensa (Ap 7,9-17).
Gesù è l’Agnello perché ha donato la sua vita per salvarci. L’agnello simbolo di dolcezza, di semplicità e di obbedienza era l’animale che veniva sacrificato a Dio. Per gli Ebrei è uno dei simboli per eccellenza della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto.
Quell’agnello mangiato in fretta, nella notte dell’uscita dall’Egitto, il cui sangue fu segno di salvezza dall’angelo sterminatore. Per i cristiani l’Agnello diventa, allora, segno di Gesù, che versa il suo sangue sulla croce, per liberarci dal peccato e salvare tutti noi.
Gesù per noi diventa l’Agnello e per questo è Lui il Buon Pastore, che vuole bene al suo gregge ed è disposto a difenderlo, fino a dare la Sua vita. Noi siamo il gregge, che Egli custodisce e conduce, perché possiamo essere felici e portare frutti di opere buone e di carità fraterna. Gesù è il Pastore, che ci guida con la sua Parola e noi le pecore chiamate ad ascoltare la sua voce e a seguirlo.
Accogliamo la Sua Parola e lasciamola davvero entrare nel nostro cuore, per convertirci ogni giorno. Muoviamo i primi passi verso la direzione di imitare Gesù, Buon Pastore, come in questi giorni ha fatto Papa Francesco quando, incontrando i migranti nell’isola di Lesbo, ha portato loro una carezza e una parola di speranza.
Nella misura in cui, ogni giorno, diventiamo sempre più consapevoli di essere amati dall’Agnello, abbracciati dal Buon Pastore, saremo capaci di trasferire questi sentimenti anche agli altri. Allora diventeremo testimoni di Gesù, capaci di gesti di accoglienza e di apertura nei confronti degli altri, costruttori di ponti e non di muri.