Con la parabola del grano e della zizzania, Gesù non vuole insegnarci ad essere dei bravi agricoltori, ma vuole insegnarci a vivere la nostra vita quotidiana gioiosamente e serenamente.
Con questa parabola, il Signore ci insegna a guardare soprattutto al bene che esiste nel mondo e nella nostra città, che esiste nelle nostre famiglie, che esiste in ogni persona ed anche in ciascuno di noi.
Troppo spesso siamo, invece, portati a vedere di più le cose negative che quelle positive. Ci soffermiamo sempre sui piccoli comportamenti negativi, che imprimiamo bene nella mente e non ce li dimentichiamo più. Se riceviamo una piccola offesa ce la leghiamo al dito, se invece riceviamo una montagna di bene, subito ce ne dimentichiamo.
La Parola di Dio ci aiuta a capire che il bene c’è ed è più grande di quello che possiamo immaginare e pensare, perché la grazia di Dio lavora e cresce nei cuori delle persone. Compito nostro è quello di custodire, di rafforzare, di difendere il bene che c’è.
Il Vangelo ci invita ad avere la consapevolezza che nel mondo il bene c’è ma cresce in mezzo alla zizzania. Arriverà il momento in cui il male sarà sradicato tutto, ma per ora occorre saperlo riconoscere e lasciarlo perdere. Per non sradicare con esso anche il bene, occorre pazienza e prudenza.
Continuiamo fiduciosi a lavorare per il bene, senza lasciarci scoraggiare dal male che vediamo attorno a noi, perché il regno di Dio ha la forza di crescere anche in mezzo alle difficoltà e ai contrasti, cresce e si diffonde nonostante ci sia chi cerca di ostacolarlo.
Per fare tutto questo serve una virtù, che spesso ci viene a mancare, ed è la pazienza: il saper rispettare i tempi dell’altro, perché possa crescere cristianamente ed umanamente.
Siamo chiamati ad aver pazienza, perché dobbiamo crescere continuamente nella relazione con le persone. Ogni giorno, bisogna imparare a conoscersi, ad accettarsi e a capirsi. La pazienza è questa fiducia che dobbiamo coltivare nei confronti degli altri e che ci aiuta a riconoscere il bene che c’è in ogni persona.