Zaccheo era l’esattore capo delle tasse. Si era arricchito riscuotendo le tasse e rubando i soldi della povera gente. La vita che faceva, però, non gli dava felicità. Aveva sentito parlare di Gesù e in lui era cresciuto il desiderio di poterlo vedere: quell’incontro poteva dare una svolta alla sua vita.
Un giorno Gesù passò per Gerico, il paese di Zaccheo. (cfr. Lc 19,1-10) C’era tanta gente ad aspettarlo lungo la strada e Zaccheo, piccolo di statura, decise di salire su di un sicomoro per soddisfare la sua curiosità di vedere come era fatto Gesù.
Arrivato sotto il sicomoro, Gesù alzò lo sguardo, vide Zaccheo, lo chiamò e gli disse che sarebbe stato contento di essere accolto a casa sua. Zaccheo non stava più nella pelle. Scese in fretta e accolse Gesù nella sua casa e quell’incontro davvero gli cambiò la vita.
Gesù desiderava vedere Zaccheo, per incontrarlo. Non voleva convincerlo a cambiare vita né tanto meno voleva fargli una ramanzina. Desiderava soltanto essere accolto da lui e ascoltarlo. Guardò Zaccheo, senza giudizi e senza pregiudizi, e gli sorrise.
Quello sguardo di Gesù diede a Zaccheo la possibilità di riacquistare fiducia in sé stesso e di trovare il coraggio per tirare fuori il tormento che aveva dentro. Così Zaccheo aprì la porta del suo cuore e decise di restituire quanto aveva rubato.
Zaccheo non è soltanto un personaggio di duemila anni fa, rappresenta ciascuno di noi, che desideriamo incontrare Gesù e conoscerlo meglio. Forse come Zaccheo, anche noi portiamo nel cuore i nostri piccoli tormenti, quei turbamenti che non ci fanno vivere nella gioia.
Anche Gesù desidera incontrarci, desidera essere ospite del nostro cuore, non per giudicarci ma per ascoltarci. Ci chiede di accoglierlo, perché sa che, se gli apriamo il cuore, automaticamente la nostra vita cambia.
Stando, umilmente, davanti a Lui, senza sentirci rimproverati ma soltanto amati e accolti, nasce dentro di noi un grande desiderio di conversione. I suoi insegnamenti di amore e di verità cambiano la nostra vita, facendola diventare più bella e felice e spontaneamente abbandoniamo certe cose che ci producono amarezza. Allora passiamo dal tormento alla serenità, dalla rabbia alla contentezza.
Gesù passa, ci vede, ci dice che oggi viene a casa nostra: siamo disposti ad aprire la porta del nostro cuore, ad accoglierlo dentro di noi?