Il cammino di Avvento ci conduce ad un incontro insperato. Non è qualcosa che si ripete sempre uguale ogni anno, ma qualcosa di nuovo perché Dio viene nuovamente nella nostra storia per rinnovarci.
Rinnovarsi vuol dire rivestirsi del Signore Gesù Cristo; vuol dire assumere una mentalità nuova, una visione nuova della vita. È pensare, parlare, ascoltare, rapportarsi in modo nuovo con il mondo attorno a noi.
Gesù ci insegna ad essere dei visionari. Il visionario è uno che sa vedere lontano, oltre la vita di tutti i giorni, che sa vedere le cose belle anche dove appare solo povertà, miseria, abbandono, disinteresse. Quando le cose vanno male, il visionario non si ferma a vedere le tenebre della notte ma sa vedere la luce che sorgerà domani.
Mentre nel mondo si continuano a costruire muri, a fare selezioni e distinzioni, la persona visionaria è quella che riesce ad intravedere la possibilità di costruire ponti. Papa Francesco è un visionario, perché riesce a vedere fratelli lì dove il mondo vede nemici e ci indica strade che sembrano impraticabili, come quella dell’accoglienza.
In mezzo a tanti problemi e difficoltà, il visionario sa vedere il bene perché ha in sé il seme della speranza: Gesù sta per venire di nuovo in mezzo a noi, per portare la salvezza.
Il cristiano è un visionario perché sa che Dio non ha smesso di amare il mondo, non si è dimenticato di noi, non è fuori dalla nostra storia, ma continua ad amarci contro tutti e contro tutto, nonostante tutto.
Alziamo il nostro sguardo! Se non siamo distratti, ci accorgiamo che Gesù viene ancora per tenderci una mano. Egli sta preparando per noi un futuro nuovo, bello e insperato, un futuro di felicità perché sa leggere anche l’alfabeto sbagliato con cui noi componiamo le parole della vita e scrive dritto sulle righe storte delle nostre esistenze.