Gesù ha compiuto tanti segni sugli infermi, guarendoli dalle malattie fisiche, ma il suo desiderio profondo è sempre stato quello di guarire le malattie dell’anima.
Per questo motivo un giorno, di fronte ad una folla di persone che lo cercava per essere guarita, ha compiuto il miracolo della moltiplicazione del pane (cfr Gv 6,1-15).
Compiendo questo miracolo, non voleva dimostrare quanto fosse bravo, ma voleva aiutarci a capire che tutti nel cuore abbiamo fame, non tanto di pane, ma piuttosto fame di pace, di serenità, di gioia, di perdono.
Questa fame spirituale, che abbiamo nel cuore, solo Gesù può sfamarla. Quel pane moltiplicato è Lui stesso, la Sua Parola, il Suo Corpo e il Suo Sangue donati per noi. È un pane offerto a tutti e saremmo dei pazzi a non prenderlo per saziare la nostra fame d’amore.
Senza Gesù siamo pecore senza pastore, siamo canne sbattute dal vento, senza Gesù niente siamo e la nostra vita non ha senso. Gesù, vero pane di vita eterna, rasserena il nostro cuore perché ci indica la strada del cielo.
Nutriamoci di Lui, riceviamolo nell’Eucaristia, mangiamo la sua Parola, saremo allora persone gioiose ed ottimiste, mai lamentose perché consapevoli che Lui solo può saziare la nostra fame d’eternità.