Nel deserto una voce grida. È quella di Giovanni Battista che rivolge a tutti un messaggio forte e chiaro: convertitevi, perché Gesù è vicino. Questo messaggio non è un rimprovero, ma una parola d’amore che risuona nei deserti di oggi, dove le persone vivono senza speranza e senza futuro.
Troppo spesso le nostre città sono come dei deserti, dove non ci sono relazioni né collaborazione reciproca, dove le persone vivono senza comunicare, come estranei gli uni agli altri. Certi giorni, anche dentro di noi, si fa strada il deserto: siamo senza entusiasmo, senza motivazioni, senza progetti se non quello del “compra e consuma“.
Le nostre città, le nostre esistenze, sembrano a tratti come un tronco morto, che a null’altro serve se non ad essere buttato nel fuoco. Il grido di Giovanni ha la profondità dello sguardo visionario di Isaia che, di fronte ad un popolo sfiduciato e senza futuro, ha il coraggio di annunciare l’amore di Dio che rinnova e fa germogliare la vita.
Convertirsi vuol dire avvicinarsi alla fonte dell’amore che è Gesù e lasciarsi illuminare dalla luce della sua Parola, per scoprire che Dio non si è dimenticato di noi, ma è vivo e presente in mezzo a noi. Il Signore viene per far rispuntare la vita e la gioia nelle nostre giornate, nelle nostre relazioni. Viene a dirci: coraggio, io posso fare nuove tutte le cose.
Convertirsi è incominciare a vedere Dio presente nella vita di tutti i giorni e scoprire i germogli di bene che nascono ogni giorno attorno a noi e dentro di noi. È diventare persone che sanno dire al mondo di oggi: coraggio, Dio viene a riportarci la speranza, non è stanco di noi, non si stanca mai, ci ama, ci ama sempre e quando siamo lontani ci ama ancor di più.