Ti adoreranno Signore tutti i popoli della terra. È questa la frase che più spesso è risuonata nella Liturgia del Tempo di Natale, che ormai giunge al termine con la Solennità del Battesimo del Signore.
Con questo ritornello del Salmo, esprimiamo la nostra fede e la nostra convinzione che tutti i popoli adoreranno il Signore. Gesù non è la salvezza di un solo popolo, è la salvezza di tutta l’umanità, di tutti i tempi.
In fondo è proprio questo il messaggio della Solennità dell’Epifania, che ci siamo da poco lasciati alle spalle: in quei sapienti che si mettono in cammino, per cercare Colui che merita l’adorazione, sono rappresentati tutti i popoli, tutte le nazioni per le quali il Signore si manifesta come Salvatore.
Adorare il Signore significa riconoscere che Lui è Dio e noi siamo delle creature, che Lui tutto può darci e noi di tutto abbiamo bisogno. È importante che ci rendiamo disponibili a ricevere l’amore, la grazia, la benedizione di Dio.
I Magi sono stati dei cercatori, cercavano l’incontro con Dio e ci insegnano che la cosa più saggia e più importante della nostra vita è cercare Dio, perché la nostra vita si qualifica proprio per la ricerca: la ricerca della gioia, della felicità.
Cercare Dio non è facile, occorrono le virtù della pazienza e della costanza, perché Dio non si trova subito. Durante questa ricerca ci possono essere dei tratti belli dritti, senza ostacoli, pieni di sole, ma ci possono essere anche dei dossi, delle curve, ci possono essere addirittura dei tratti con delle gallerie lunghe e buie.
In questi momenti si corre il rischio di scoraggiarsi, di chiedersi dove siamo finiti, di pensare che quella strada non ci porti da nessuna parte, se non a sbattere contro un muro e siamo, così tentati di tornare indietro, di lasciar perdere.
La ricerca di Dio è fatta di tutto questo: di periodi belli, sereni e tranquilli e di periodi pieni di dubbi, di incertezze, di difficoltà, di problemi, addirittura di periodi in cui si perde la fede, non si crede più, si pensa di aver sbagliato tutto e che è meglio godersi la vita, come fanno in tanti.
Cercare il Signore è talvolta davvero difficile, perché il Signore va contro i nostri capricci, ma non ci stanchiamo mai di cercarlo, perché solo in Lui possiamo trovare la sorgente della gioia, quella vera e profonda.
Come i Magi, diventiamo anche noi dei cercatori di Dio: delle persone che non si accontentano di vivere adagiate, ma hanno dentro questa fame, questa sete, questo assillo di conoscere sempre di più e sempre meglio il Signore, il nostro Salvatore.
Molte volte nel corso della mia vita ho sentito fortemente la presenza del Signore, nei momenti brutti e in quelli belli… ma ricordo un fatto che mi ha segnato tanto e mi ha fatto sentire ancora di più la presenza di Nostro Signore… Stavo attraversando uno dei periodi più brutti della mia vita e quella mattina presi la decisione di fare un brutto gesto, ma nel momento in cui stavo per farlo, ebbi una telefonata dalla scuola dove mi dicevano che il mio bambino non si sentiva bene… dopo una settimana stavo per ripetere la stessa cosa ma ebbi la stessa telefonata dalla scuola perché mio figlio non si sentiva bene… ditemi voi se questo non è un segno? grazie Signore!