Il Natale si avvicina. Tutti si stanno preparando. Si addobbano le strade, si illuminano le vetrine. I commercianti fanno di tutto per rendere visibili i loro prodotti e spingere le persone ad acquistarli.
Corriamo il rischio di essere accecati da queste luci, finendo anche noi vittime della smania di comprare a tutti i costi quei prodotti, che servono soltanto a soddisfare bisogni, che la pubblicità ci fa venire addosso.
In questo tempo di Avvento, che ci prepara al Natale, la Parola di Dio ci invita, perciò, a vigilare (cfr. Lc 21,25-28.34-36) per non perdere di vista le cose importanti e saper riconoscere i segni di bene che Dio mette nella nostra vita.
Mentre tutti cercano la visibilità, siamo invitati a cercare l’invisibile, attraverso il quale il Signore si rende presente nella nostra vita.
Gesù stesso, in fondo, per venire in mezzo a noi, non ha scelto la strada della visibilità, ma del nascondimento, nascendo in una piccola stalla di uno sperduto paesino della Palestina.
Tante persone sono invisibili. Nessuno si accorge di loro. Tanti poveri che vivono per strada. Tante persone che soffrono e sono sole. Tanti stranieri che incontriamo, ma non li vediamo perché, quando passiamo accanto a loro, ci giriamo dall’altra parte.
Proviamo ad accorgerci di coloro che sono invisibili, per avvicinarli e farli emergere dalla loro invisibilità, facendo sentire loro un po’ di calore, di amicizia, di rispetto.
Vinciamo la paura, la diffidenza e compiamo anche noi, gesti invisibili. Senza pubblicità, senza farci notare, offriamo il nostro tempo, per aiutare le persone in difficoltà, donando amore, vicinanza, sostegno, consolazione.
Se ci fermiamo a guardare le luci, non incontreremo Gesù. Se, invece, abbiamo occhi per vedere ciò che è invisibile, scopriremo che Dio è in mezzo a noi.