“Signore ti ho fatto conoscere il mio peccato… e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.” (cfr. Sal 31,5)
Sono le parole del Salmo 31 che ci aiutano a capire quanto sia importante prendere coscienza delle nostre fragilità, dei nostri peccati, non per sentirci schiacciati dal loro peso, ma per fare un passo in avanti verso il Signore e chiedere a Lui il perdono.
Dobbiamo avere il coraggio di quel lebbroso che un giorno decise di uscire dalla sua emarginazione per incontrare Gesù (cfr Mc 1,40-45). La lebbra lo confinava lontano dagli altri, con una sofferenza non solo fisica ma anche morale, quella della solitudine.
Riconoscendo la sua triste condizione, il lebbroso fece la cosa più impensata, proibita dalla legge di allora: si presentò davanti a Gesù, si mise in ginocchio, lo guardò e lo supplicò con tutto se stesso: “Se vuoi, puoi purificarmi“.
Gesù non si allontanò da lui. Provò compassione e si avvicinò ancor di più. Accorciando le distanze, addirittura lo toccò e poi, con la sua Parola, che produce quello che dice, lo guarì.
Il peccato è la lebbra dell’anima: è una malattia che ci rende deformi interiormente, che trasforma il nostro animo, la nostra volontà, il nostro desiderio di bene. Il peccato ci isola, ci fa pensare e parlare male degli altri, crea divisione. Il peccato ci allontana da tutti.
Siamo tutti malati di peccato. La Parola di Dio ci chiede di fare come ha fatto questo malato di lebbra: presentarci da Gesù, con umiltà e con fiducia. Metterci davanti a Lui con semplicità e dire: “Se vuoi, mi puoi perdonare”.
Gesù non aspetta altro da noi che questa preghiera. Egli non ci guarda con occhi di giudizio, puntandoci il dito contro, ma con occhi di benevolenza, con il desiderio profondo di poterci perdonare. La vera serenità della vita, la vera pienezza del cuore dipende proprio da questo: sentirsi da Gesù amati e perdonati.
Il perdono è l’autostrada per la felicità, che passa per la nostra capacità di chiedere perdono ma, inevitabilmente, anche per la nostra capacità di saper perdonare gli altri. È questa la condizione indispensabile per poter ricevere, dal Signore, il perdono dei nostri peccati.
Il perdono realizza la comunione fraterna e ci aiuta a vivere bene le relazioni con gli altri. Quanto è importante questa capacità di guardare l’altro non come ostacolo, come impedimento, ma come mezzo per arrivare all’incontro con Gesù.