Ascoltare con l’orecchio del cuore è il titolo del messaggio scritto da Papa Francesco per la 56ma giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
Un messaggio che ci aiuta a riflettere sul bisogno più grande degli esseri umani: il desiderio sconfinato di essere ascoltati.
L’ascolto è la condizione fondamentale per un dialogo autentico, ma purtroppo, sottolinea Papa Francesco, stiamo perdendo questa capacità di ascoltare chi abbiamo di fronte.
Il più delle volte, infatti, più che ascoltarsi ci si parla addosso. In molti dialoghi non ascoltiamo affatto, perché abbiamo la risposta già pronta e ci limitiamo ad aspettare che l’altro finisca di parlare per imporre il nostro punto di vista.
Ci rinchiudiamo così, nelle torri delle nostre verità, senza lasciare aperto il ponte levatoio dell’accoglienza dell’altro e del suo punto di vista. Questo rifiuto dell’ascolto finisce, spesso, per diventare aggressività verso l’altro.
È quello che successe a Gesù quando, nella sinagoga di Nazaret, si ritrovò di fronte a tanti che lo sentivano senza ascoltarlo (cfr Lc 4,21-30) . Le sue parole rimbalzarono, infatti, contro il muro di pregiudizi dei suoi concittadini.
Tutti lo conoscevano e lo conoscevano bene, ma nessuno aveva occhi per vederlo realmente, per aprirsi ad un ascolto attento del suo punto di vista, con la disponibilità a cambiare il proprio, a lasciarsi sorprendere dalla verità del quale era portatore.
Di fronte alla sua Parola che, inevitabilmente, metteva in crisi le loro idee e le loro certezze, che metteva in crisi l’immagine di Dio che si erano costruiti, fuggirono da quella relazione con lui, fino al punto di spingerlo fuori dalle loro vite.
Gesù, però, non si lasciò scoraggiare da quelle chiusure e si rimise in cammino, sempre disponibile a rivolgere la sua Parola a chiunque aveva un cuore pronto ad ascoltarlo e sempre pronto a tendere l’orecchio per ascoltare chiunque a lui si rivolgeva.
In ognuno di noi riconosciamo questo profondo bisogno di essere ascoltati ed essere ascoltati sul serio. Proviamo, allora, a riscoprire la dimensione dell’ascolto, che non riguarda tanto il nostro udito, quanto piuttosto la nostra capacità di ascoltare con il cuore.
Ritrovarsi insieme per dedicare tempo all’ascolto della Parola di Dio e all’ascolto reciproco è l’esperienza che stiamo vivendo in Parrocchia in questi ultimi mesi. Un’esperienza che conosce le sue fatiche, ma che ci dona la possibilità di fermarci un attimo per sentirci accolti e ascoltati realmente.
Leggere, meditare e condividere insieme la Parola di Dio, ci aiuta innanzitutto a riscoprire l’ascolto della parte più profonda di noi stessi, che troppo spesso mettiamo a tacere. È questo il primo passo per poter essere capaci di aprire realmente il cuore all’ascolto dell’altro.
E tu ascolti con l’orecchio del cuore? Ti fermi ad ascoltarti?
Fai attenzione a chi ascolti? A che cosa ascolti? A come ascolti?
Dedichi tempo all’ascolto di chi ti sta accanto? Lo ascolti sul serio?
Ascolti senza pregiudizi, lasciandoti sorprendere dalla verità nella persona che stai ascoltando?
Da diverso tempo porto Gesù agli ammalati e agli anziani della comunità e dicono sempre poco della loro condizione di salute ma, dopo la lettura della Parola aprono il loro cuore e ascoltarli è diventata, per me, la diaconia più condivisa e più profonda.
È il dono dello Spirito che li guida e le loro parole mi sono di conforto. Spesso il nostro sguardo si incrocia con intensità e proprio in questi momenti di silenzio c’è una Presenza che ci parla.
Tempo fa in casa di una coppia ho letto negli occhi del marito una domanda, lui che partecipava sempre in silenzio al Rito per la moglie e gli ho chiesto se voleva condividere con lei il Pane spezzato.
E ogni settimana aspettavano tutti e due quel momento e poi facevano risuonare il Vangelo con brevi racconti del loro vissuto.
Credo che solo nel silenzio Gesù possa entrare nel nostro cuore perché è lì che è con noi e ci chiede di ascoltarlo.
Ascoltare gli altri mi piace e mi fa riflettere, mi dà modo di confrontarmi.
Non so se per carattere o per fiducia o per modo di pormi, spesso mi capita di ascoltare persone, cerco di farlo con attenzione e piacere, senza pregiudizi, anche se non è semplice “specie se hai ascoltato altri”, e senza dire la mia, anche questo è difficile… Quando sono presa dal discorso spesso mi capita di intervenire.
Metto il cuore oltre la testa in quello che faccio, ci credo e vado avanti… Responsabilmente
Ascoltare non è semplice.
Ho ascoltato, ascolto la Parola di Dio, ne ho fatto parte di me. A volte, non nascondo che ci sia stata e ci sia insofferenza, altre volte piacere e serenità.
Sono stata fortunata ad incontrare persone che mi hanno guidato, fatto riflettere, rivedere le mie convinzioni. Mi hanno fatto comprendere l’importanza di mettere in pratica l’Amore di cui Gesù ci parla.
Non dedico molto tempo alla preghiera e alla riflessione solitaria e silenziosa. Forse per pigrizia, forse non sono capace. Il silenzio un po’ mi spaventa, mi sconcerta, un po’ mi scoccia… La mente va oltre, dopo un po’ mi perdo, non ho più la concentrazione.
Proprio per questo mi piace pregare con gli altri, mi fa star bene e partecipo con piacere e convinzione agli incontri
Mi piace ascoltare, specialmente quando una persona si racconta. Mi dà modo di riflettere specialmente di confrontarmi, credo che ogni persona può insegnarci qualcosa.
Uso la testa, ma prevale il cuore.
Mi ritrovo sempre a riflettere sui racconti delle persone che si aprono, e se qualcosa nn mi rispecchia, mi chiedo se fossi io al suo posto?
Ed ecco che ci si guarda dentro nel piu profondo. Ci ritrovi eventi, emozioni già provate e se nn è cosi ti sono servite x evolvere e anche x cambiare ❤️
Ascoltare mi dà gioia e mi fa sentire serena perché mi rende parte degli altri e mi fa avvertire meno il sentirmi sola.
Accogliere i dubbi, le riflessioni, le paure o semplicemente le parole di chi mi parla, dandomi fiducia, mi rende capace di parlare e rivelarmi a mia volta.
“Ascoltare non è ubbidire”, queste le parole che stasera mi hanno dato modo di continuare a riflettere.
Ascoltare è sollecitare la riflessione per essere liberi: è questo che mi dice Gesù, quando guida il mio cuore all’ascolto.
L’ascolto dell’altro parte innanzitutto da quello verso me stessa e, man mano che scopro aspetti di me, prima sommersi, miglioro io e la relazione con l’altro.
Quel senso di vuoto che ho sempre provato e che, senza accorgermene, reprimevo anziché scomparire ritornava in ogni situazione e non per affligermi, come io erroneamente pensavo, ma perché aveva qualcosa da dirmi; infatti nel momento in cui l’ho accolto ho abbattuto il mio pregiudizio e, da che lo consideravo negativo (perciò lo ignoravo), addirittura l’ho percepito positivo.
Ho capito, infatti, che la sua presenza mi riportava ad una mia mancanza, ad un rifiuto: l’aver messo Dio ai margini e me al centro. Come non potevo provare il vuoto?
Grazie Gesù che fai luce sulle mie tenebre
Non sempre mi fa piacere ascoltare, soprattutto quando mi racconto, spesso succede che ciò che mi viene detto nn è quello che vorrei sentirmi dire.
Spesso preferisco nn parlare proprio perché nn ho voglia di sentirmi dire la risposta.
Da quando frequento il gruppo parrocchiale be’ li è tutto più facile: sono riuscita ad aprirmi senza paura, perché tutti mi hanno ascoltato senza pregiudizi, mi sento a casa perché li percepisco che tutti stiamo seduti per lo stesso motivo nutrirci della parola di Gesù e condividere insieme emozioni.
So che questo è un cammino lungo senza fine ma è di ciò che ho bisogno per trovare me stessa imparando ad ascoltare la parola di Gesù
Mi piace ascoltare, però spesso mi rendo conto, quando discuto specialmente in famiglia, che spesso ho la risposta senza dare nessuna possibilità a chi sta discutendo con me ed effettivamente poi si finisce per alzare la voce.
Ci sono delle persone, in particolare, con cui mi piace parlare, perché sono certa di essere ascoltata senza pregiudizi come quando parlo a Gesù.
Poi c’è il gruppo che si è creato in parrocchia, che mi fa stare bene, perché la condivisione per me cammina di pari passo con l’ascolto ed io il giovedì sono una persona nuova, viva insomma diversa piena d’amore ricevuto con la speranza di saper riuscire a donarlo.
Grazie Gesù perché ascolti sempre la mia voce.
Io ascolto sempre il mio cuore e cerco sempre di ascoltare gli altri perché in un modo e nell’altro ho desiderio di aiutare il prossimo