Gesù ha vissuto i primi trent’anni della sua vita nel nascondimento. Li ha vissuti con Maria e Giuseppe, in un paesino sperduto della Galilea, dedicando il suo tempo al lavoro, alla famiglia, alla preghiera. Li ha vissuti senza fare notizia.
Gesù ci insegna, così, che il valore della nostra vita non si misura in base a quanto siamo famosi oppure a quanti soldi abbiamo accumulato, ma sta nell’amore con cui facciamo le cose semplici della vita. La nostra vita è preziosa, se è vissuta, ogni giorno, con amore e semplicità.
A trent’anni, Gesù capì che doveva lasciare la sua casa, per iniziare a predicare il Vangelo, per dire a tutti che Dio ci ama e ci vuole persone felici. Decise, allora, di andare al fiume Giordano, dove c’era Giovanni Battista, che battezzava per la conversione dei peccati (cfr. Mc 1,7-11).
Gesù si immerse in quella folla di peccatori ed entrò anche lui nell’acqua, per riceve il battesimo da parte di Giovanni. Con umiltà, si mise in fila, insieme agli altri, per condividere fino in fondo la nostra natura umana, per essere con noi, per essere uno di noi.
Dopo aver vissuto nella semplicità e nell’umiltà, Gesù ha scelto la solidarietà: ha preso su di sé tutti i nostri peccati, per cancellarli con la sua morte. Ha messo a disposizione la sua vita, il suo tempo, le sue energie, la sua parola, a vantaggio nostro e di tutta l’umanità.
Essere solidali significa mettere a disposizione degli altri quello che siamo e quello che abbiamo. Tutti abbiamo qualcosa da condividere con gli altri: il tempo, il sorriso, il saper ascoltare, la stima reciproca. Solidarietà verso tutti: quelli vicini e anche quelli sconosciuti, quelli che, attraverso mille difficoltà, vengono a bussare alla porta delle nostre città e del nostro paese.
Nel momento in cui Gesù si è reso solidale con noi, ricevendo il Battesimo di Giovanni, il Padre lo ha proclamato suo Figlio amato. Dicendo questo, ci invita a fidarci di lui e ad ascoltarlo, affinché possiamo seguire il suo esempio.
Nel giorno del nostro Battesimo, anche per ciascuno di noi è avvenuto tutto ciò. In quel giorno, anche a noi Dio Padre ha detto: «Tu sei mio figlio, sei mia figlia, ed io ti amo»; siamo diventati figli di Dio. Anche su di noi è disceso lo Spirito Santo, che ci dona la possibilità di essere cristiani, di essere uomini e donne per davvero.
Come Gesù, anche noi, figli amati dal Padre, siamo chiamati a vivere con semplicità e umiltà, solidali con tutti, sempre pronti a lottare per il bene, per cambiare la nostra vita e dire a tutti che Dio ci ama.