Quaranta giorni dopo Pasqua, la Chiesa celebra la Solennità dell’Ascensione, evento della vita di Gesù con il quale si conclude il suo viaggio sulla terra, iniziato con l’Incarnazione e il Natale, quando il Figlio di Dio è diventato uomo come noi. Gesù è venuto in mezzo a noi per sanare le nostre ferite e perdonare i nostri peccati. È venuto a dirci che Dio Padre ci ama, e il Figlio suo è disposto a dare tutto sé stesso per noi. Portata a termine, con la sua morte e risurrezione, la missione ricevuta dal Padre, Gesù è ritornato al Padre e questo ritorno si chiama Ascensione.
L’Ascensione di Gesù segna il tempo in cui dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Prima di salire al cielo, Gesù disse ai suo amici: “Adesso tocca a voi! Andate in ogni luogo e proclamate, gridate, testimoniate quello che avete sperimentato: essere amati e salvati da Dio” (cfr. Mc 16,15-20). A tutti noi, come agli Apostoli nel giorno dell’Ascensione, Gesù affida questa missione. Come agli Apostoli, anche a noi, spesso insicuri e spaventati, promette e dona lo Spirito Santo che ci guida e ci illumina e ci dona la forza di compiere la nostra missione: andare in tutto il mondo ad annunciare il Vangelo (cfr. Mc 16,15).
Andare in tutto il mondo significa andare in tutte quelle situazioni, quei luoghi, quelle circostanze in cui ci troviamo a vivere. In ogni luogo in cui andiamo, dobbiamo annunciare la Parola di Gesù. In un quartiere multietnico come il nostro, mi rendo sempre più conto che non c’è bisogno di andare in terra di missione, perché il mondo è venuto in mezzo a noi: possiamo davvero annunciare il Vangelo a tutti i popoli .
Gesù ci dice che chi crederà alla Parola annunciata dagli Apostoli sarà salvato (cfr. Mc 16,16), sarà cioè liberato. Egli ci affida il compito di annunciare il Vangelo a tutti, con gesti concreti di liberazione da tutte quelle schiavitù che ci opprimono (cfr. Mc 16,20).
Nel mio nome scacceranno i demoni (Mc 16,17). Essere liberi dal peccato è la prima libertà di cui abbiamo bisogno, così importante che ogni giorno la chiediamo nella preghiera del Padre Nostro. Essere liberi dal male è un compito che Gesù ha affidato prima di tutto a noi: essere liberi dalla cattiveria, dai cattivi pensieri. E poi aiutare anche gli altri ad essere liberi. Il vero liberatore è Gesù. Ma anche noi, per mandato suo, possiamo essere dei liberatori di altri fratelli e lo possiamo essere concretamente pensando bene degli altri, vedendo sempre il positivo in tutto e in tutti.
Parleranno lingue nuove (Mc 16,17). Un’altra schiavitù dalla quale dobbiamo essere liberati è la confusione delle parole: le chiacchiere inutili, gli inciuci, i pettegolezzi, le critiche, le mormorazioni. Parlare una lingua nuova significa parlare con rispetto e con verità, raccontare il bene, dire bene degli altri. Tante liti nascono sulle parole: per una parola detta o non detta o capita male, si arriva allo scontro. Troppe parole, troppi messaggi sbagliati. La lingua nuova è la lingua dell’amore, della fiducia, dell’ascolto dell’altro, della comprensione, del dialogo.
Liberaci Signore dalla confusione delle parole. Insegnaci parole nuove, lingue nuove: le parole del rispetto, dell’amore, della pazienza.
Prenderanno in mano i serpenti (Mc 16,18). Gli antichi adoravano il serpente come loro dio. Prendere in mano i serpenti significa, quindi, essere liberi dagli inganni degli idoli. Gli idoli sono tanti: droghe, gioco d’azzardo, spese inutili, tempo perso, chiusura in sé stessi, le paure inutili. Sono questi i serpentelli dai quali ci dobbiamo liberare perché ci intossicano la vita, ci fanno star male e ci rovinano.
Se berranno qualche veleno non recherà loro danno (Mc 16,18). Di veleno tutti ne beviamo e ne respiriamo tanto. Il veleno sono i messaggi distorti che ci troviamo davanti. Lo Spirito Santo ci aiuta a fare discernimento, a scegliere le cose buone che ci servono, quelle utili.
Imporranno le mani ai malati e questi guariranno (Mc 16,18). Imporre le mani significa benedire. La benedizione guarisce, sana il cuore, porta la pace, dona il sorriso, concede il perdono. Con le nostre mani possiamo fare tutte queste azioni: possiamo liberare, riparare, donare, difendere, custodire, accarezzare, guarire. Quanto vale una mano tesa! È una mano che libera, segno dell’amore nel cuore. Quante cose belle si possono fare con le mani!
Grazie Gesù, che te ne sei andato in cielo dal Padre.
Grazie Gesù, perché non ci hai lasciati soli, ma hai mandato lo Spirito Santo.
Grazie Gesù, perché hai fiducia in noi.
Aiutaci a diventare maggiorenni nella fede.
Aiutaci ad annunciare il Vangelo con gesti concreti di liberazione per noi e per gli altri.